Conte, il Tottenham non era certo un passaggio obbligato
Le interpretazioni di
Antonio Conte sul momento del
Tottenham hanno fatto molto discutere. Dopo la sconfitta in casa del Burnley, ha lanciato messaggi inequivocabili, come se volesse interrompere da un momento all’altro la sua esperienza con gli
Spurs. Nel pomeriggio ha cambiato rotta, si è reso conto di aver esagerato, ha fatto retromarcia, ma di sicuro il suo atteggiamento ha lasciato parecchio a desiderare. Comprendiamo che Conte sia abituato a vincere e che non voglia perdere, come ha detto. Ma doveva intuirlo prima, esattamente dopo essere salito sul treno in corsa propostogli da Paratici e dopo aver incassato una mega liquidazione dall’Inter. La morale è una: Conte crede di essere sempre al di sopra di ogni sospetto. L’allenatore non si discute, ma gli atteggiamenti sì. E comunque Conte avrebbe dovuto sapere, in tempi non sospetti, che accettare il Tottenham non era una prescrizione medica. E neanche chissà quale tipo di passaggio obbligato. Se non fosse stato convinto, sarebbe stato saggio e giusto non accettare. Lamentarsi ora non ha senso, non fa altro che amplificare a dismisura i problemi degli
Spurs. FOTO: Twitter Tottenham