Tare, il problema non è la comunicazione (anzi)
Igli Tare difende il mercato (in uscita) di gennaio della
Lazio e lo definisce uno dei migliori della sua gestione. Complimenti. In pratica i suoi “grandi acquisti” (Muriqi in testa per circa 20 milioni) smistati in prestito con diritto di riscatto sono un eccellente affare. Complimenti bis. E stiamo parlando di gente che (aggiungiamo Vavro?) hanno pesato sul bilancio con una resa inesistente dal punto di vista tecnico. In pratica, sempre secondo Tare, avere due portieri e due difensori centrali in scadenza di contratto è un’altra bella medaglia al petto. Poi ci piace andare sul problema della comunicazione precaria, non capiamo. Forse Tare si riferisce alla comunicazione con il suo allenatore, qui dovremmo tornare alla trattativa
Kostic della scorsa estate, più lunga del traforo del Monte Bianco e saltata chissà perché. Oppure alla goffa vicenda
Kamenovic con un tesseramento non avvenuto ad agosto ma soltanto adesso. Tare dovrebbe spiegare questo. A proposito di comunicazione: Il direttore sportivo della Lazio avrebbe ben poco da lamentarsi. I suoi fedelissimi mediatici (gattini e gattoni in tangenziale, depositari di verità fasulle, prevenuti con il Nuovo) lo esaltano ancora per gli arrivi di Milinkovic-Savic e Luis Alberto. Ottimi, colpi, ci mancherebbe, ma che appartengono alla notte dei tempi. Se ci facessero i complimenti per uno scoop di cinque o sei anni fa e ignorassero i buchi degli ultimi 24-36 mesi, chiederemmo ai nostri presunti estimatori di non coprirsi di ridicolo. La gente non è stupida, parliamo della gente civile e obiettiva, la stessa che sa giudicare senza occhi foderati di prosciutto. I suoi estimatori non fanno cenno ai milioni, decine di milioni, investiti negli ultimi anni senza risultati soddisfacenti. Anzi, con risultati disastrosi. Tare non si offenda, ma noi preferiamo la libertà di giudizio, possibilmente in diretta e non in differita. E gli diamo un parere (non un consiglio): quando si lavora con un altro allenatore, va sostenuto al 100 per cento. Perché non è più come prima, si chiama svolta ben oltre le abitudini e gli egoismi personali. Il comandamento è il seguente: adeguarsi, adattarsi, lasciare nel cassetto il superego. È l’unica strada, ma urge attivarsi per fare in modo che non sia troppo tardi. Poi, se Tare preferisce che vengano amplificati i complimenti per la cessione in prestito di gente costata fior di milioni, stia tranquillo che qualcuno glieli farà. La famosa comunicazione... Foto: Twitter Lazio