Spalletti: “Le sorti di Totti vi stanno più a cuore, ma la Roma è fatta di venti giocatori. La numero 10…”
Nell'odierna conferenza stampa, il tecnico della Roma
Luciano Spalletti, ha parlato anche di
Francesco Totti:
"Su quello che sarà la mia posizione se ne parlerà a fine campionato. Rispetto al rinnovo di Totti e alla mia continuazione in giallorosso, gli si è voluto dare un taglio diverso e poco lecito. Ci sono il 60% degli allenatori che non sanno cosa faranno il prossimo anno. Solo qui è successa la fine del mondo sul tentativo di caricare l'ambiente. Io spesso le ho sbagliato queste cariche, ma il tentativo va fatto. Questo pezzettino di campionato può voler dire moltissimo. Ci sono delle partite difficile, subito il Milan, poi la Juventus. Il Milan con Montella che è un allenatore di rango che è apprezzato da tutti i giocatori con i quali ha lavorato. Sarà una sfida difficile anche grazie all'allenatore. Per me essere uno che lo valuta dall'esterno diventa difficile perché ci sono dentro fino al collo. Dico che aspettiamo a dare degli aggettivi a Monchi, perché per quello che mi è sembrato, parlando di questo tema abbia solamente riportato quello che ha trovato quando è arrivato qui. Lui ha in mano il contratto che qualcun altro ha fatto. Essendo nel momento più importante della sua carriera ed essendo così attaccato alla Roma Totti preferisce aspettare la fine del campionato e fare silenzio per fare il bene della squadra, penso io. Anche qui significa riportare le cose dette da altri con coerenza. Quella che è la gestione del calciatore, è una cosa dove io entro, ma bisogna tenere presente anche gli altri calciatori oltre alle sue sorti. Per parlare del calciatore in questo momento non si può confrontarlo con un gol di due o tre anni fa, ma con gli allenamenti di giorno in giorno dove tutti lottano per un posto in squadra. La storia di Totti la deve gestire solo il presidente e mi sembra che Pallotta pensi di averla già fatta. Se lui volesse, esce fuori e mette a posto tutti. Si arriverà in fondo al campionato e poi dirà il suo pensiero, sarebbe più facile lo dicesse subito, magari parlando con la società, ma Monchi non ha detto niente. Ha trovato già apparecchiato e mangia le cose che ha sul tavolo. Mi sembra che le sorti di Totti vi stiano più a cuore, ma la Roma è fatta di venti giocatori. La maglia numero 10? Siamo a fare valutazioni che non stanno né in cielo né in terra, se fossi un dirigente la lascerei viva. Perché toglierla non sarebbe esaltazione. E' un modo obsoleto e vecchio di ragionare. Scriviamo il numero 10 con il nome di Totti su tutte le maglie della Roma, questo potrebbe essere una cosa intelligente per esaltarlo. Ritirare la maglia vorrebbe dire rotolare dietro a quello che hanno fatto altri in passato. Pensate al bambino che sogna di vestire quella maglia. Vogliamo togliere questa soddisfazione o questo sogno? Teniamola viva la maglia numero 10 e scriviamolo su tutte le maglie. È insopportabile ancora che in questi tempi si senta gente sostenere che va ritirata la maglia. Poi può darsi anche che la società decida di ritirarla ma questo è il mio pensiero. Se non la vedo più, andrò al cimitero per rivederla". Foto: Twitter Roma