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Antonello: “Facchetti il mio idolo, Champions fondamentale. Spalletti è un condottiero”

29.07.2017 | 10:17

Alessandro Antonello, nuovo CEO dell’Inter, si è presentato alla stampa direttamente da Singapore facendo il punto in casa nerazzurra e toccando più temi: “Il mio idolo? Giacinto Facchetti, oltre che le comuni origini bergamasche è stato quello che mi ha impressionato di più da piccolo, anche per lo stile. Poi mi piacevano Mazzola e Boninsegna. Tornare in Champions League è fondamentale e rappresenta il primo passo del nostro progetto, la base del nostro piano. Un club come l’Inter deve tornare e restare in Champions e questo è fondamentale sia come immagine, a livello di marchio e come ritorno economico per avere intorno ad una cinquantina di mln in più. Il nostro club deve tornare a vincere e a competere in Italia e in Europa e le vittorie giovano ovviamente anche al club a livello economico. Suning ha un progetto a medio termine e vogliamo crescere in maniera organica a partire da quello che succede sul campo. Come vivo la supremazia della Juventus? Ha raggiunto risultati importanti dentro e fuori dal campo, possono essere un punto di riferimento, ma noi abbiamo un nostro modello. Suning è un’azienda solida e ci darà supporto. Vogliamo crescere a livello societario e sul campo. Questione stadio? Abbiamo incontrato il Milan e siamo in attesa di una loro risposta, sicuramente finora hanno avuto altro da fare, ora anche loro faranno delle valutazioni. Lo stadio è fondamentale. La Juventus con un impianto sportivo di proprietà è passata da 15 mln di ricavo a 40 mln di ricavo. Siamo in continuo contatto con il Comune di Milano. La nostra idea è quella di ristrutturare San Siro che è e rimane casa nostra, stiamo iniziando da un progetto che non è ancora definitivo e che metterà al centro i tifosi, è ancora presto per dire se verrà trasformato il terzo anello o se verranno sfruttate le aree vicine. Se sarà da condividere con i rossoneri, lo faremo, i tempi dipendono da come riusciremo ad organizzarci con il Comune e con il Milan. Il mercato del Milan? Preferirei parlassimo di Inter, comunque noi dobbiamo rinforzare la squadra mentre loro probabilmente l’hanno rifondata. Nella nostra rosa devono essere inserite delle pedine giuste e non partiamo da zero. Abbiamo un’ultima stagione con l’obbligo di rispettare il break even (obbligo di pareggio di bilancio, ndr), ma anche un piano di aumento dei ricavi che ci lascia tranquilli. Abbiamo la capacità di fare gli acquisti che servono a Spalletti. Abbiamo i nostri tempi e non vogliamo farci prendere dall’ansia di metterci a confronto con altri club. Sappiamo che fare partendo dalla base ottima della scorsa stagione, servono gli innesti giusti. Borja Valero ha personalità e a noi serve gente tosta, so che i campioni sono interessati alla Champions League, ma l’obiettivo del club è entrarci quest’anno e anche questo può essere un obiettivo affascinante. Non si svende? Il club deve avere una forte governance, abbiamo un obiettivo e vogliamo raggiungerlo. Spalletti mi ha dato l’impressione di essere un grande condottiero. È il tecnico giusto, con personalità. Avrà subito da affrontare Fiorentina e Roma, un incrocio suggestivo. Steven Zhang? Lo stimo molto, ha 25 anni ed è rimasto in Italia per gestire un club grosso come l’Inter. Ci mette l’anima e lo supportiamo tutti al massimo. Mi è stato affidato un ruolo importante e ne sono orgoglioso, abbiamo tutto grazie a Suning per fare bene. Tutti i dirigenti sono italiani? La proprietà sa che il dna nerazzurro è italiano. Questione ricavi? Lo United è un grande esempio. Il loro Brand è forte, incassano tantissimo dai diritti tv, l’ultima squadra della Premier League incassa più della prima della Serie A. Il nostro obiettivo è avere un fatturato sui 300-350 milioni rientreremo nelle top 10 europee. E questo dipende da risultati sportivi e dal brand. Abbiamo iniziato con la diffusione del marchio in Cina e sta andando bene, abbiamo firmato accorsi con aziende locali e Suning è di supporto: attraverso le loro piattaforme digitali riusciamo ad arrivare a tanti tifosi che ci stanno conoscendo, pensiamo al nostro sviluppo. Puntiamo ad essere autosufficienti in 3-4 anni. Lavoriamo anche per supportare il brand Lega che deve tornare ad essere in primo piano nel mondo”.

Foto: Inter Sito Ufficiale