Rosetti: “VAR? Svolta epocale, una media di 3 errori evitati per giornata. Gli errori commessi…”
05.10.2017 | 10:48
Roberto Rosetti, ex fischietto di Serie A e attuale responsabile del progetto VAR, ha parlato sulle pagine de La Gazzetta dello Sport analizzando questo tipo di innovazione nel mondo del calcio: “Si tratta di una svolta epocale. Comprendo i timori, sono normali quando si tenta di portare un cambiamento. Ma non si può fare a meno della tecnologia nel calcio. Sicuramente la VAR è migliorabile, è ancora in fase di sperimentazione. Il nostro obiettivo è rendere il calcio italiano più giusto e spettacolare. La questione è semplice: perché perdere uno scudetto, una finale o una qualsiasi altra partita per errori umani, facilmente evitabili? Questo dovrebbe chiedersi chi crede che la VAR sia di aiuto solo ai direttori di gara. Bilancio? Le azioni finite sotto la lente d’ingrandimento della tecnologia fin qui sono 309: di questi ben 288 casi la scelta della terna arbitrale è stata confermata, nei rimanenti 21 è stata modificata. Questo vuol dire una media di 3 errori evitati per giornata. I falli? Siamo passati dai 260 dei primi 7 turni dell’anno passato, ai 203 dello stesso arco di quest’anno. Le ammonizioni sono diminuite da 313 a 245, le espulsioni da 24 a 15. I giocatori sono consapevoli del maggior rischio, e quindi diminuiscono le scorrettezze. Per non parlare del calo delle proteste, un miracolo qui in Italia. Anche le reazioni serene di fronte ad un cambio di valutazione mi ha sorpreso. Imprevisti? Il tempo effettivo di gioco è aumentato di solo un minuto in questa stagione. Quindi direi che le partite non sono rallentate, anzi. Il tempo che viene usato per rivedere gli episodi è da recuperare nell’extratime. I minuti di recupero infatti sono aumentati, ma come ha spiegato il designatore Rizzoli è un passaggio a cui ci dovremo abituare. Come detto, dobbiamo migliorare. Ma già tra le prime tre giornate e le successive il tempo per la revisione è diminuito, e di questo va dato merito anche ai nostri arbitri. A seconda di quale criterio un arbitro deve o meno utilizzare il VAR? Il protocollo Ifab parla chiaro: l’ultima parola spetta sempre al direttore di gara in campo. Se quest’ultimo si ritiene sicuro della propria valutazione, non è necessario rivedere l’episodio. Mi vengono in mente due casi, quelli di Orsato in Crotone-Benevento e di Damato in Atalanta-Juve: entrambi gli arbitri erano fin da subito sicuri delle proprie scelte, ed hanno usato la VAR solo per confermarla. Gli errori? Ne sono stati commessi un paio: per esempio il rigore concesso al Genoa contro la Juventus. Si ritorna all’infrazione più vicina all’azione in questione. Va applicata la continuità, come nel gol annullato alla Juventus contro l’Atalanta. I meriti vanno particolarmente a Nicola Rizzoli, Marcello Nicchi, il presidente Tavecchio, il d.g Uva e il segretario della Lega Brunelli. Ma tra arbitri e assistenti, meritano tutti i miei complimenti. E voi tifosi, non fischiateli, ma applauditeli. Le innovazioni non sono finite. il presidente Tavecchio è stato chiaro su questo punto: continueremo su questa strada”.
Foto: uefa.com