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Chiellini: “Ancora non ci rendiamo conto, c’è tanta delusione. Problemi con Ventura? Tutte favole”

16.11.2017 | 12:27

Giorgio Chiellini, difensore della Juventus e della Nazionale, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera a pochi giorni dal flop mondiale della Nazionale italiana: “C’è delusione, com’è normale. È ancora fresca e non ci rendiamo ancora conto di quello che è successo. Tutti quanti. Forse lo realizzeremo al 100% solo a giugno. Perché ancora sembra impossibile non essere al Mondiale. Come si riparte? Bisogna fare in modo che un punto così basso sia un punto di rinascita. L’atmosfera di San Siro è la base: un amore così incondizionato non l’ho mai vissuto. Ho ancora i brividi addosso per l’inno. Questo servirà per far crescere il nuovo gruppo verso l’Europeo 2020. E ripartire come movimento. Il sistema va azzerato? È chiaro che ora sia partita un po’ di caccia alle streghe, ma fare di tutta l’erba un fascio sarebbe un errore. È altrettanto chiaro che c’è la necessità di riforme. Ma a prescindere dai nomi la cosa più importante è ritrovare unità tra le varie componenti. In questo momento è molto lontana, come dimostra il fatto che le due leghe non riescano a trovare un presidente. Non si riesce a fare niente, perché non c’è la voglia di venirsi incontro. E così il calcio è un po’ fermo. Siamo tutti importanti, ma la verità è che gira tutto attorno alla Nazionale, che è quella che muove il Pil. Se dopo il ko del Bernabeu si è rotto qualcosa tra noi giocatori e il ct Ventura? Ho letto tante di quelle storie: fantasie, favole paragonabili alla famosa rissa di Cardiff che ancora vorrei capire. Ho avuto modo di parlare col mister e ripeto che non mi permetterei mai di dire di giocare in un modo, o di chiedere di far giocare Chiellini e non Barzagli. Vale per me e per i miei compagni. E già questo toglie il 99% delle favole che sono uscite. Poi è stata ancora messa in mezzo la famosa riunione di Torino, che non è un’anomalia, perché succede mille volte, alla Juve, in Nazionale o da altre parti. E soprattutto era concordata e condivisa con l’allenatore. La volontà era quella di ridare più certezze e sicurezze. Non per delegittimare l’allenatore, anzi, l’esatto contrario. Se Allegri e la Juve devono temere contraccolpi negativi per noi azzurri-bianconeri? La volontà è quella di rivalsa e dovremo stimolarci a vicenda per far sì che la delusione si trasformi in energia nei momenti meno facili. Quale sfida mi intriga di più nel prossimo periodo? Mi intriga arrivare davanti a tutti alla fine. È un mese importante e difficile. Ma credo che la squadra sia in crescita ed è il momento di dimostrarlo: abbiamo 22 titolari e la panchina sarà fondamentale, perché chi entra ti cambia le partite. Se sono sorpreso che Dybala non segna in Europa da aprile? No, perché lui è un grande campione, ma gli viene sempre chiesto di più e fa notizia se sbaglia mezza partita. È il destino dei numeri 10, ma lui sarà sempre una risorsa per noi. Mai un problema”.

Foto: Juventus Twitter