La quinta giornata della fase a gironi di Champions League ha regalato diverse sorprese, su tutte l'inaspettata sconfitta del Manchester United in casa del Basilea. A decidere la contesa, a St. Jakob-Park, è un gol di Michael Lang che quasi allo scadere firma la beffa per i Red Devils sotto gli occhi increduli di José Mourinho. A regalare l'assist decisivo, un pallone soltanto da spingere in porta, è però Raoul Petretta: si tratta di un terzino sinistro dotato di grandissime capacità fisiche e notevoli qualità tecniche, abile sia a difendere che a offendere. Un ragazzo dal talento cristallino che a suon di ottime prestazioni sta venendo sempre più fuori. Petretta nasce a Rheinfelden, in Germania, il 24 marzo del 1997 da genitori italiani. Il suo amore per il calcio è immediato, sin dai primi anni dell'infanzia inizia a rincorrere il pallone sognando un giorno di poter diventare calciatore. Nel 2005, ad appena 8 anni, sostiene un provino con il Basilea. Il promettente ragazzino supera l'esame a pieni voti ed entra a far parte del prolifico settore giovanile del club elvetico. Petretta lascia casa e amici per trasferirsi in Svizzera dove può coltivare il suo sogno nel cassetto. Le sue doti vengono subito intraviste dagli addetti ai lavori, il ragazzino ha personalità, carisma e una spiccata propensione offensiva che gli consente di gettarsi in avanti per mandare in porta i propri compagni. La sua crescita è graduale, assidua e il Basilea lo riconferma puntualmente di anno in anno. Dal 2005 al 2017 svolge l'intera trafila e dai giovanissimi arriva alla formazione Juniores lasciando sempre il segno. A questo punto la dirigenza del sodalizio rossoblu è convinta pienamente ed è consapevole di avere tra le mani un talento dal futuro garantito. I suoi numeri e il suo rendimento gli permettono di approdare nella squadra B, con la quale si allena e scende in campo con grande regolarità. Il suo notevole score attira le attenzioni di Raphaël Wicky, tecnico della prima squadra, che decide di aggregarlo per svolgere un paio di allenamenti. Petretta coglie la palla al balzo e sfrutta al meglio tale occasione sfoggiando le sue principali abilità: corsa costante, assist col contagiri e personalità da vendere. Tutte componenti che stregano l'allenatore svizzero e che portano il giovane fluidificane di sinistra ad esordire in campionato con i Bebbi. Così, dopo aver accumulato la giusta esperienza con la squadra B, esattamente 43 presenze condite da innumerevoli passaggi decisivi per i compagni e una marcatura personale, per Petretta giunge il tanto agognato momento del debutto in Super League. La dirigenza elvetica, inoltre, lo blinda immediatamente facendogli firmare durante lo scorso febbraio il primo contratto da professionista valido fino al giugno del 2020. Un grande attestato di stima che induce l'ormai 19enne a dare il meglio di sé sul rettangolo verde. Se quella scorsa è stata la stagione che gli ha permesso di affacciarsi nel grande calcio, questa potrebbe essere, numeri alla mano, l'annata della definitiva consacrazione anche in campo internazionale. Indossare una maglia da titolare, tenere a bada Pogba e battere lo United, campione in carica in Europa League, non accade tutti i giorni. Non a caso di recente il commissario tecnico dell'Under 21 azzurra, Luigi Di Biagio, l'ha convocato per l'amichevole disputata contro la Russia lo scorso 14 novembre. Per ora parla soltanto tedesco, ma in campo si fa capire ugualmente. Petretta in quell'occasione ha risposto presente esternando la propria soddisfazione: "Sono davvero orgoglioso di essere qui, far parte di questa squadra è un sogno che si avvera. I miei genitori sono molto felici per questa chiamata. Mio padre ha fatto tanti sacrifici portandomi ogni giorno ad allenarmi sin da quando ero bambino, per questo è una grande gioia per lui vedermi indossare la maglia azzurra. Da piccolo avevo in camera il poster di Paolo Maldini, un grande campione. Guardo le partite della Serie A in TV - riporta Vivoazzurro.it - è una lega molto eccitante. Ho sempre visto le gare dell'Italia Under 21 sperando in una chiamata. Ho fatto il tifo per l'Italia agli ultimi Europei e sogno di giocare in Nazionale maggiore. Mi auguro anche di poter giocare in Serie A. Parlo solo tedesco in Svizzera, ma dentro mi sento italiano". Queste le parole del giovane talento che non ha alcuna intenzione di placare la sua grande ambizione. Chissà, dunque, se nel suo futuro ci sarà proprio la Serie A. Intanto, il classe '97 è pronto a sorprendere ancora. Petretta, l'oro italiano del Basilea. https://twitter.com/FC_Basel/status/933470241845280768 Foto: Luzerner Zeitung