Bierhoff: “Emre Can e Goretzka farebbero bene in Italia. Juve pratica, su Howedes e Khedira…”
30.11.2017 | 10:36
Oliver Bierhoff, team manager della Germania, ha rilasciato un’intervista sulle pagine di Tuttosport parlando di Benedikt Howedes, Sami Khedira e non solo: “Emre Can e Goretzka? Parliamo di due giocatori importanti: avranno tante opzioni per il futuro, queste sono scelte personali. Italia? In questo momento l’Inghilterra è il top per un giocatore e dopo la Premier ci sono le potenze spagnole, come fascino. Di sicuro sia Emre Can sia Goretzka potrebbero avere successo anche in serie A. A meno di un ritorno al top dell’Inter, adesso come adesso se uno di questi giocatori dovesse scegliere l’Italia lo farebbe soltanto per la Juventus. Emre Can e Khedira? Sono simili. Emre Can è un numero 6 e ha fisico: il suo modo di giocare è perfetto per l’Italia. Goretzka è differente: attacca maggiormente la profondità, è più trequartista. Entrambi in bianconero? Per Goretzka ci sono poche chance, forse nemmeno il 20%. Emre Can penso ne abbia molte di più, direi 60-80%. Se Howedes mi ha chiesto consiglio prima di andare via? Sì, ne abbiamo parlato. A Benedikt dissi che secondo me, vista anche la sua situazione allo Schalke 04, la Juve sarebbe stata ideale per lui: squadra forte e vincente. Dove c’è organizzazione, lui si esalta. Aneddoto? Il primo episodio che mi viene in mente riguarda proprio il Mondiale in Brasile. Il nostro ct, Joachim Loew, andò da lui e gli disse che lo avrebbe voluto impiegare terzino sinistro. Un ruolo non suo: Benedikt, oltre a essere un centrale, è destro di piede. Howedes non solo diede la disponibilità immediatamente, ma lo fece con entusiasmo e con il suo solito sorriso. Non era scontato, fidatevi di me. Fu protagonista? Sì, le ha giocate tutte e in finale ha sfiorato pure il gol. Benedikt è una gran persona. E’ un giocatore di cuore: dà l’anima per i compagni, non ti lascia mai solo. Questo episodio del Mondiale dimostra un’altra sua qualità: l’intelligenza. Con gente come Boateng e Hummels sapeva che sarebbe stato complicato giocare al centro, così ha accettato di sacrificarsi per la squadra e allo stesso tempo ha colto l’occasione di vivere una Coppa del Mondo da protagonista. La scheda tecnica di Howedes? Forte fisicamente, abile di testa, ottimo tempismo, bravo nella gestione della palla. Benedikt non ha una qualità in cui è il migliore, però è eccellente sotto tutti i punti di vista. Ogni tanto, quando avanza sui calci d’angolo, segna pure. Se è davvero un leader? Sì e dai compagni si fa voler bene: è allegro e poi è uno che crede molto in certi riti di squadra e di spogliatoio. Mi viene in mente un altro aneddoto del Mondiale. In Brasile dovevamo attraversare un piccolo fiume in barca per raggiungere l’hotel del ritiro. Quando arrivavamo in albergo c’era chi si fermava a chiacchierare, chi telefonava, chi rientrava in stanza… Howedes e Mertesacker rimanevano fuori a guardare le stelle per un paio di minuti. Strada facendo è diventato un rito, lo hanno ripetuto fino alla finale vinta contro l’Argentina. Ancora adesso lo ricordiamo come il ‘rito del Mondiale. Lui al posto di Bonucci? Lo vedo bene in quella posizione. Un paragone? In certe movenze mi ricorda Nesta. Però non mi fraintendete: non parliamo del suo erede, Nesta era più tecnico. Riconquistare la Nazionale? Io non sono il ct, ma penso di sì. Ultimamente non è stato chiamato perché era infortunato. Khedira? Sami ha personalità, carattere ed è molto disciplinato. So che ha il Mondiale in testa e vuole disputare una super stagione con la Juve per arrivare in Russia al top. I bianconeri non possono che guadagnarci da giocatori, come Khedira, determinati a disputare una gran Coppa del Mondo. Sami spesso è sottovalutato dalla gente. Non sarà spettacolare come Neymar, però è un campione nel suo ruolo: garantisce geometrie, ritmo. E poi è uno che nei momenti delicati della partita si prende le responsabilità. La Juve come la Germania? In questo momento non c’è dubbio: è pratica e vincente. Però, almeno a livello di club, il calcio italiano è risorto negli ultimi due anni: Napoli e Roma stanno mostrando un ottimo calcio pure in Europa. Il Mondiale senza l’Italia? Anche se l’Italia è una grande concorrente, a tutti noi dispiace molto. Che tristezza un Mondiale senza gli azzurri e i tifosi italiani. Si dice ‘copiamo il modello della Germania’? I punti principali della nostra rinascita sono unità fra Lega e federazione, seguendo una strategia comune; educazione degli allenatori delle giovanili; miglioramenti delle infrastrutture investendo nei campi d’allenamento”.
Foto: ruhrnachrichtende