Monchi: “La mia infanzia? In ogni ricordo c’è un pallone. Io come Mertens, non avevo idoli”
Monchi, direttore sportivo della
Roma, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di
Bruno Gallego raccontando alcuni aneddoti legati al suo percorso calcistico:
"In ogni ricordo della mia infanzia c’è un pallone. Una strada, un campo ricavato in qualsiasi posto e amici giocando a calcio. Era solo un divertimento. Poi la scuola calcio e la prima squadra che mi ha tesserato. Ho iniziato a giocare in una squadra chiamata Aguila. Dopo un anno passai al San Fernando, la squadra della mia città. Un anno e mezzo dopo mi chiamò il Siviglia.Due stagioni nelle giovanili, nove in prima squadra, una da team manager e poi diciassette-diciotto da direttore sportivo ed eccomi a Roma. L’altro giorno ho letto un’intervista a Mertens in cui diceva che lui da bambino non aveva un idolo, voleva solo giocare a pallone: mi sono visto rappresentato in queste dichiarazioni, non c’era un portiere che fosse il mio idolo, uno che mi levasse il sonno. Volevo solo giocare". Foto: Roma Twitter