ESPERIENZA, QUALITÀ E UN DESTRO MAGICO: MANUEL FERNANDES, IL FARO DELLA LOKOMOTIV
16.02.2018 | 10:50
Nel giovedì dedicato all’andata dei sedicesimi di Europa League, a prendersi completamente la scena è Manuel Henrique Tavares Fernandes, semplicemente noto come Manuel Fernandes: il portoghese ribalta il Nizza, annulla la doppietta iniziale di Super Mario Balotelli e firma un’incredibile hattrick trascinando il suo Lokomotiv Mosca al successo. Poco prima dell’intervallo trasforma un rigore in maniera ineccepibile riaprendo i giochi, al 68′ con il suo destro magico disegna una traiettoria imprendibile direttamente su calcio di punizione e a meno dieci dal triplice fischio segue l’azione e, sfruttando il prezioso assist di Miranchuk, la piazza nell’angolino lontano. La formazione russa sbanca l’Allianz Riviera nel segno proprio di Manuel Fernandes, nel match di ritorno basterà difendere il risultato per accedere agli ottavi. Essere decisivo per Fernandes non è una sorpresa, ma la pura normalità vista la sua lunga e vincente carriera. L’esperto centrocampista nasce a Lisbona il 5 febbraio del 1986, inizia a giocare a calcio sin dai tempi dell’infanzia e ha un solo obiettivo: diventare un calciatore professionista. All’età di 15 anni sostiene e supera a pieni voti un provino con il Benfica che, stregato dalle sue doti, decide immediatamente di tesserarlo e di aggregarlo all’interno del proprio settore giovanile. In poco tempo il suo talento impressiona tutti e, grazie alla sua spiccata personalità, riesce ad entrare nel giro della prima squadra.
Nel 2004 e a 17 anni, infatti, Fernandes si affaccia tra i grandi e a piccoli passi si ritaglia il proprio spazio. A fare la differenza è la sua qualità innata che gli consente di agire in più zone del campo: regista davanti alla difesa, mezzala o trequartista, ruolo in cui sfoggia tutta la sua invidiabile tecnica individuale. Fino al 2007, considerando le due brevissime esperienze in prestito in Inghilterra con Portsmouth ed Everton, con la maglia delle Aquile di Lisbona disputa 67 gare trovando anche la via del gol in 3 occasioni. Nell’estate del 2007 arriva un’importante offerta da parte del Valencia, Fernandes decide di accettare e il Benfica compie un’importante plusvalenza. In Spagna trova poco spazio e nel gennaio del 2008 torna in prestito per sei mesi all’Everton. Una volta rientrato alla base, lo staff tecnico dei Murcielagos decide di dargli fiducia e Fernandes la ripaga con grandi prestazioni e prove di livello. In totale, in due stagioni, gioca 50 partite siglando 2 marcature personali. Nel mercato invernale del 2011, inoltre, il portoghese originario di Capo Verde fu vicinissimo all’Inter, ma dei piccoli intoppi venuti fuori durante le visite mediche fecero sfumare la trattativa. A quel punto, smaltita la delusione, Fernandes lascia Valencia e vola in Turchia sposando il progetto del Besiktas. A Instanbul, grazie alla totale stima delle Aquile Nere, sfodera il suo miglior rendimento ricevendo spesso anche diverse convocazioni da parte del commissario tecnico del Portogallo. Dal 2011 al 2014 il polivalente mediano totalizza 77 presenze condite da ben 14 gol e numerosi assist per i compagni. Terminata la stagione, riceve l’allettante proposta della Lokomotiv Mosca: Fernandes ci pensa e alla fine sceglie di approdare in Russia. Il centrocampista giramondo, dunque, inizia questa nuova avventura in Prem’er-Liga e, grazie alla sua grandissima esperienza, non ha alcuna difficoltà ad adattarsi. Sono trascorsi 4 anni da quel giorno e Fernandes, ormai autentico leader dentro e fuori dal campo, è diventato il vero faro della Lokomotiv. La tripletta messa a segno ieri contro il Nizza ne dà dimostrazione, il portoghese è un trascinatore. Nel frattempo Fernandes vanta un palmarès di tutto rispetto: 1 campionato portoghese, 1 Coppa del Rey, 1 Coppa di Turchia e 2 titoli di campione di Russia. Ma Fernandes ha ancora tanta fame di successo e non intende fermarsi. Il sogno della Lokomotiv continua e, con un Fernandes in stato di grazie, l’Europa League potrebbe essere un traguardo raggiungibile.
Foto: HITC