“El gordo” è senza dubbio il soprannome più mortificante che possa essere affibiato ad un calciatore. L’esempio più celebre? Un certo Luís Nazário de Lima, purtroppo ricordato nel finale della sua travagliata carriera più per la tutt’altro che invidiabile forma fisica che per le caterve di gol siglate in precedenza. Certe volte, però, tale nomignolo ti accompagna sin da quando sei piccolo. Come nel caso di questo urugaiano. Che macina chilometri su chilometri sulla fascia sinistra. E meno male che dovrebbe essere grasso…
Dall’Uruguay, per stupire: Mathias Abero ha raggiunto in giornata il ritiro del Bologna, squadra in cui militerà nella prossima stagione. Nasce nell’aprile del 1990 in un quartiere di Montevideo in cui l’amore per il Defensor Sporting è quasi viscerale. Ma all’età di sei anni questo bambino leggermente paffutello (da qui il soprannome “El gordo”) del “Barrio de Punta Carretas” tradisce le origini ed entra nella “cantera” del Nacional de Montevideo. Segnando quantitativi industriali di reti: attaccante puro, arriva a farne anche 12 in una sola partita. A quattordici anni, il cambio di ruolo. E’ una prassi del Nacional: i ragazzini devono essere capaci di giocare in altre posizioni all’occorrenza. Abero viene quindi reinventato prima esterno di centrocampo, e quindi terzino.
E non cambierà mai più. Anzi, la fascia sinistra sarà la sua fortuna: esordio in prima squadra nella stagione 2008/09 e sette presenze collezionate prima del passaggio ai “cugini” del Racing Montevideo. 31 “caps” in due campionati ed una rete contro il Danubio. La sua prima in un campionato professionistico. Strano, per un ex attaccante…
Ex, appunto. Lui, ormai, ha una nuova qualità principale: correre, correre, e ancora correre. Ed è grazie a ciò che ritorna al Nacional Montevideo, conquista il tecnico Marcelo Gallardo (che lo schiera indifferentemente sulla linea mediana o in difesa), entra nelle grazie della “Banda del Parque” - tifoseria del club uruguaiano rapita dalla sua grinta e tenacia - e vince il campionato. Bottino dell’annata: 16 presenze e tre gol. Perché il vizietto è duro a morire…
Ora, il Bologna. Al “Renato Dall’Ara” stanno rinforzando la fascia sinistra. Sta arrivando un ragazzone di 184 centimetri per 81 chili. Lo chiamano “El gordo”. Provate a prenderlo, se ci riuscite…