Acerbi: “Chi ha paura di farsi male non venga in Nazionale. Scommesse? Non sta a noi giudicare”
12.10.2023 | 14:35
Francesco Acerbi, difensore dell’Inter e dell’Italia, ha parlato in conferenza stampa. Ecco le sue parole:
“Indossare la maglia dell’Italia deve essere sempre un onore. Spalletti ha parlato di attaccamento alla maglia, rappresentiamo un’intera nazione. Il comportamento deve essere esemplare qua come nei club, per rispetto per noi stessi e per tutti. Serve un comportamento esemplare e questo è ciò che vuole il mister. E’ giusto. L’aria che si respira è molto serena, l’ambiente è tranquillo. Il nuovo mister ha i suoi concetti e siamo qui per eseguirli”.
Sulle regole e sui pensieri dei club sulle convocazioni:
“Noi non vogliamo farci male, così come non vogliono i club. Venire in Nazionale deve essere qualcosa che tutti sognano. Deve essere voglia di ambire a qualcosa che va oltre, tutti vorrebbero giocare per la nazionale italiana. Il minimo dolore si può sopportare, poi se il giocatore stesso ha paura di farsi male meglio non convocarlo. Dipende anche dal calciatore, se uno ha paura di farsi male ha molte più probabilità di infortunarsi”.
Su Spalletti:
“Mi ha chiamato ed è stato gentilissimo. Io mi infortunai il 5 agosto e arrivai alla fine del mese senza aver giocato: decidemmo che mi sarei messo in carreggiata per poi farmi trovare pronto. Avevo bisogno della pausa di settembre per fare chilometri, per tornare in pari con gli altri. Lui cerca sempre di costruire una mentalità vincente, una mentalità che ti permetta di fare la partita. Dobbiamo essere coraggiosi, giocare a calcio e vincere, che poi è la cosa più importante. Qui ci sono tanti giovani bravi, che vogliono arrivare, che devono crescere. A 21-22-23 anni devono dimostrare di aver voglia, di essere da Nazionale. Questo devono impararlo, devono farlo, c’è bisogno di questo come Nazionale”.
Sul sentirsi leader: “Sono uno che parla abbastanza in campo, cerco sempre di aiutare i miei compagni. Cerco di mettere ordine quando è necessario e parlo quando è il momento giusto. Mi sento ancora bene sia mentalmente che fisicamente. Ovviamente cerco di dare una mano ai miei compagni: mi sento vecchietto solo per l’età, cerco di dare l’esempio con la voglia di fare”.
Sull’Inghilterra:
“Non è una rivincità, quella vittoria in finale nel loro stadio è stata una cosa bella per noi e meno per loro. Sicuramente saremo pronti per la sfida”.
Sulla difesa a 3:
“Deciderà il mister ciò che vuole fare, lui è sempre partito a quattro e per ora stiamo provando quella. Io tante volte ho giocato nella difesa a quattro, noi ci adattiamo, siamo giocatori esperti e sappiamo cosa fare, non c’è nessun problema sia a tre che a quattro”.
Sulle scommesse nel calcio:
“Con comportamento esemplare io intendo il sapere cosa vuoi, il fare le cose fatte bene per svolgere al meglio il tuo lavoro. Non ci sei solo te che vuoi quella cosa lì e non sei da solo, non è il tennis che giochi da solo. Il comportamento esemplare intendo questo, intendo il rispetto per te stesso e per gli altri. E poi ognuno deve avere grandi obiettivi per dare il 100% e non centra nulla ciò che è successo. Non è nelle mie competenze giudicare, noi siamo molto sereni e concentrati sulle due partite. Ciò che accadrà verrà giudicato da persone più in alto”.
Sull’assenza al Mondiale:
“Secondo me non era una questione di giocatori ma questioni mentali. E’ colpa solo nostra se siamo usciti con la Macedonia”.
Sull’entusiasmo ritrovato:
“In passato è mancata un pizzico di spensieratezza come fu all’Europeo vinto. Abbiamo vinto l’Europeo che non eravamo favoriti ma quella era una squadra operaia, ognuno di noi faceva il massimo per raggiungere un traguardo insperato. Ora quella serenità c’è e sta a noi metterla in pratica”.
Foto: Instagram Acerbi