ADAM MASINA, IN PIENO MAGIC MOMENT
12.11.2015 | 10:55
Nel calcio moderno, si sa, gli allenatori tendono spesso a sperimentare, cambiando ruolo a calciatori storicamente avvezzi a ricoprire una determinata posizione. Mosse che a volte si rivelano sciagurate, altre però geniali: basti pensare all’ultima Italia mondiale. La fantastica Nazionale del 2006, infatti, aveva tra i suoi cardini Andrea Pirlo, nato numero 10 ma poi arretrato da Carlo Ancelotti nel cuore della mediana, al punto da farne uno dei migliori playmaker di sempre; l’uomo della Coppa, Fabio Grosso, altro trequartista (ai tempi del Chieti) reinventato esterno sinistro da Serse Cosmi a Perugia; discorso analogo per Gianluca Zambrotta, stimata ala tra le file di Bari e Como poi trasformato da Marcello Lippi in laterale di difesa, impiegabile indifferentemente su entrambe le corsie.
Premessa utile ad introdurre il nostro personaggio del giorno, l’insostituibile di casa Bologna: Adam Masina, per lui sin qui 1180 minuti tutti d’un fiato alla sua prima stagione in Serie A. Delio Rossi e Roberto Donadoni non hanno potuto far altro (piacevolmente) che confermare l’intuizione di Diego Lopez, lungimirante nel lanciarlo in pianta stabile tra i titolari dopo avergli regalato la gioia del debutto il 12 ottobre del 2014, in occasione della vittoriosa trasferta di Latina. Ebbene, non tutti forse sanno che Masina, fino all’annata 2012-13, l’unica trascorsa fuori da Bologna, giocava in attacco. A riadattarlo sulle fasce, prima a centrocampo e poi in difesa, fu Fabio Gallo, all’epoca allenatore della Giacomense, la squadra di Seconda Divisione (l’ex C2 prima dell’unificazione in Lega Pro unica) cui il sodalizio rossoblu aveva girato Adam in prestito.
Lodi a Gallo, allora: se oggi il club felsineo e tutto il calcio italiano possono esporre in vetrina un simile gioiello, il merito è in buona parte suo. Non abbiamo inserito un grassetto a caso: due giorni fa è infatti arrivato, a completamento di un lungo iter burocratico, l’agognato transfer Fifa che ha sbloccato la convocazione nell’Italia Under 21 del ragazzo di origini marocchine, Gigi Di Biagio lo ha voluto con sé per la doppia sfida contro Serbia e Lituania, valida per le qualificazioni ai prossimi Europei di categoria. E non è detto che Masina non possa essere lanciato subito dal 1’, posto che il titolare delle prime uscite, il cagliaritano Murru, è ai box per infortunio.
Di certo a Masina non tremerebbero le gambe, la personalità mostrata finora in campionato lo comprova. Prestazioni maiuscole e voti in pagella costantemente sopra la media, anche nelle numerose sconfitte registratesi con la precedente gestione. Miglior assist-man del Bologna (già 3 passaggi vincenti), un gol all’attivo (quello decisivo contro il Carpi che aveva temporaneamente salvato la panchina a Delio Rossi) e una serie inarrestabile di sgroppate sull’out di competenza, con annessi cross calibrati. Il talentuoso mancino, nato il 2 gennaio 1994 a Khouribga e successivamente adottato da una famiglia di Galliera, abbina qualità tecniche di livello a un indiscutibile strapotere fisico (189 cm distribuiti su 78 kg, abile anche nel gioco aereo), per un cocktail esplosivo di inserimenti e accelerazioni difficile da disinnescare: per informazioni chiedere da ultimo al malcapitato Verona, ritrovatosi al fischio finale con le fasce del “Bentegodi” arate e un altro pesante ko al passivo, con l’evidente zampino di Adam in entrambe le reti.
Dopo essere stato protagonista in B, contribuendo all’immediata risalita del Bologna con 28 presenze e 1 gol (al Bari), Adam Masina non sta pagando assolutamente il salto di categoria, tutt’altro. Il diesse Corvino ha rifatto la squadra in due sessioni, assemblando con un lavoro certosino elementi esperti e prospetti dal sicuro avvenire (Donsah e Diawara stanno già ripagando), ma probabilmente era consapevole di avere già in casa il vero valore aggiunto. Insomma, l’attuale magic moment di Masina non è frutto del caso, oltretutto il ragazzo sembra essere munito del carattere giusto per emergere. Attualmente Adam è sotto contratto fino al 2019, ma, se a fine stagione il suo nome campeggiasse nelle cronache di mercato, non ci stupiremmo di certo. Anche in considerazione della grave penuria o sopravvalutazione (Baba e – finora – Alex Sandro docent) di specialisti del ruolo a livello internazionale.
Foto: sito ufficiale Bologna