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ALESSANDRO BASTONI, PREGIATA OREFICERIA ATALANTA

23.01.2017 | 10:30

Un dribbling secco a Luis Muriel, da ultimo uomo e sul parziale di 1-0 a favore, nella parte finale di gara fondamentale per corroborare le ambizioni della sua squadra: questa la fotografia più rappresentativa dell’esordio in Serie A di un 17enne difensore centrale, tenuto all’oscuro di tutto fino a poche ore prima dell’incontro. Nulla di anormale, parlandosi di Atalanta e Gian Piero Gasperini. La culla del talento per eccellenza e il tecnico da sempre maestro nel lavorare con i giovani. Lo avete già capito: all’interno del nostro approfondimento quotidiano accendiamo i fari su Alessandro Bastoni, lanciato nella mischia da titolare dal Gasp contro la Samp unitamente a Filippo Melegoni, il “gemello” di professione centrocampista. Grazie ai loro gol (2-1 in finale all’Inter) qualche mese fa la Dea era tornata a mettere le mani sul campionato Allievi, titolo che mancava dal 2005, un salto veloce in Primavera e in men che non si dica aggregati alla prima squadra. All’Atalanta funziona così. Gagliardini all’Inter e Caldara alla Juve (operazione con effetti dal 2018) ? Nessun problema, per due ’94 (da una cinquantina di milioni complessivi!) in uscita, ecco due ’99 pronti al decollo. Sì, il serbatoio nerazzurro è realmente inesauribile. Roba da strabuzzare gli occhi e, soprattutto, prendere ad esempio. Anche se in effetti non tutte le società possono permettersi il medesimo lusso: Zingonia è un’oreficeria pregiata, i cui gioielli da decenni ornano i manti erbosi del nostro massimo campionato. A titolo esemplificativo, basti pensare ai vari Donadoni, Tacchinardi, Morfeo, i fratelli Zenoni, Donati, Rolando Bianchi, Pelizzoli, Zauri, Natali, Motta, Lazzari, Agazzi, Pazzini, Montolivo, i compianti Pisani e Morosini, Bonaventura, Padoin, Consigli, Gabbiadini, Baselli, Zaza, Grassi, Gagliardini, Caldara, Conti e Kessie. Tutti formatisi all’Università orobica, che per un quarto di secolo ha avuto come rettore il magnifico Mino Favini. E alla lista potremmo anche aggiungere Manuel Locatelli, “scippato” dal Milan nel 2009.

Tornando a Bastoni, lo scorso 30 novembre Gasperini lo aveva fatto debuttare in Coppa Italia, sempre dal 1′ contro il Pescara, ieri – dopo 7 panchine – anche la prima in A. “All’inizio ero molto teso, poi dopo il fischio dell’arbitro ho pensato solo a giocare. Quando stamattina ho saputo che avrei giocato titolare non credevo alle mie orecchie, tuttora forse non sto capendo cosa è successo. È un sogno, ma in questo momento penso solo a lavorare sodo ed a migliorare, poi si vedrà dove potrò arrivare, di certo non ho ancora fatto nulla”. Queste le sue prime dichiarazioni da calciatore “vero”, rese – visibilmente emozionato – nella mixed-zone dell’Atleti Azzurri d’Italia. Nato a Casalmaggiore il 13 aprile del 1999, Alessandro inizia a muovere i primi passi nella Cannatese, la squadra ai tempi allenata dal papà Nicola (che da calciatore giocò anche in B con la Cremonese), ma già all’età di 7 anni entra nel vivaio dell’Atalanta. Della sua trafila, con la Primavera di fatto bypassata, vi abbiamo già parlato. Inizialmente viene schierato sulla fascia sinistra, ma a 12 anni viene spostato casualmente al centro dal tecnico Cicconi per il forfait di un compagno. Non a caso i suoi modelli di ispirazione sono stati Maldini, prima, e Thiago Silva, poi.  Un’evoluzione che ricorda quella toccata in una fase più matura a Giorgio Chiellini, anch’egli mancino naturale come Bastoni. Ben strutturato fisicamente, il rampante specialista eccelle nel gioco aereo grazie ai suoi 190 cm di altezza, ha un ottimo senso dell’anticipo e persino il vizio del gol. “Ne faccio 7-8 a stagione, da un annetto li dedico alzando le braccia verso il cielo ad Agnese, l’amica del cuore che un incidente stradale mi ha portato via”, le sue parole proferite tre mesi fa al sito ufficiale della società di Percassi.

Nel giro delle Nazionali juniores azzurre a partire dall’Under 15, oggi Alessandro è in forza all’Italia Under 18, ma non serve la palla di vetro per ipotizzare ulteriori promozioni a stretto giro di posta, specie se dovesse continuare a bruciare le tappe, confermandosi con l’Atalanta delle meraviglie.

Foto: Atalanta sito ufficiale