ALESSANDRO FRARA: L’UOMO DELLA PROVVIDENZA PORTA LA FASCIA DA CAPITANO

"La fortuna va costruita. Abbiamo ancora la possibilità di centrare un obiettivo storico. Ci dobbiamo provare. A Verona serve grande voglia, serve grande determinazione. E' un avversario qualitativamente importante. L'ultimo posto in classifica non rispecchia i valori. Giocheranno in casa, davanti ai loro tifosi, ma se il Frosinone si vuole salvare ha bisogno di grande impresa. Dovremo cercare in tutti i modi di fare risultato. Dovremo sfruttare le occasioni che ci verrano concesse". Aveva le idee chiare, Alessandro Frara, durante la conferenza stampa in vista della partita contro il Verona. Le sue sono le parole di un capitano, che è obbligato a credere alla salvezza, che per il suo Frosinone rappresenterebbe un’impresa storica. In pochi però avrebbero immaginato che il protagonista di questo mezzo miracolo fosse proprio lui: al 92' Paganini crossa in area, Frara intercetta di testa spedendo la palla dritta in porta. Gol partita, Verona quasi in Serie B, il Frosinone respira e continua a crederci. Alessandro Frara, per un giorno, è l’eroe dei ciociari, segnado un gol che può valere la stagione. A dire il vero, c'era già qualche segnale che delineava la carriera del capitano come quella di un predestinato. Alessandro infatti ha il calcio nel sangue, essendo figlio d’arte: il padre, Gianni Frara, è ex calciatore ed ex allenatore. Alessandro cresce nelle giovanili della Juventus  e si fa subito notare; sembra essere destinato a diventare un baluardo del centrocampo del club torinese del futuro. Ne è prova il fatto che a soli 20 anni fa il suo esordio con la prima squadra nella partita di Coppa Italia contro l'Atalanta e poi in Champions League al Celtic Park il 23 ottobre 2001. Ma essere titolare nella Juve non è semplice e Frara non si accontenta di qualche comparsata: nella stagione successiva quindi, accetta di essere ceduto in prestito al Bologna. Anche con i rossoblu le presenze sono poche e per Alessandro forse è il caso di ricominciare dalla serie cadetta, dove potrà sicuramente trovare più spazi. I fatti gli daranno ragione. Si sposta, sempre in prestito, alla Ternana in Serie B, dove diventa un punto fermo della squadra tanto da essere acquistato a titolo definitivo. Il suo sodalizio con i Fere dura 3 anni e nel 2006 viene ceduto in prestito allo Spezia. Convince anche in Liguria, confermando che la B, al meno per il momento, è il suo habitat: al termine della stagione viene esercitato il diritto di riscatto della metà del suo cartellino; Frara rimane allo Spezia con la formula della comproprietà.  Nella sessione invernale del calciomercato della stagione 2007/08, viene ceduto a titolo definitivo al Rimini. Questa sarà la sua annata peggiore perché, a causa di un infortunio alla caviglia, non scenderà mai in campo con i romagnoli. Alessandro però, non si arrende e decide quindi di accorciare i tempi del recupero, sottoponendosi a un intervento chirurgico che gli permetterà di tornare in campo all’inizio della stagione 2009/10. Finalmente, dopo 130 partite disputate tra A e B, il 6 aprile de 2009 mette a segno la sua prima rete da professionista, nel match perso 2-3 dal Rimini contro l'Avellino. La gioia del primo gol dura poco: il Rimini alla fine della stagione fallisce e Frara e i suoi compagni si trovano svincolati dall’oggi al domani. Ma per lui le richieste non mancano: arriva un ingaggio del Varese con un contratto stagionale e poi nel 2011 un biennale con il Frosinone. In Ciociaria finisce (al meno per il momento) la sua carriera da girovago. Il club del Lazio ha un progetto importante che prevede la promozione nel giro di 5 anni. Frara viene messo al centro di questo ambizioso piano: nell'arco di due stagioni, eredita la fascia di capitano da Vincenzo Santoruvo e firma anche il rinnovo fino al giugno 2017. Il 31 maggio 2015 il traguardo più importante: la prima storica promozione in Serie A del club ciociaro, che gli permette di diventare cittadino onorario di Frosinone, insieme al resto della squadra. La squadra guidata da Stellone, non ha grandi pretese se non quella della salvezza e il capitano ci crede più di tutti. Intanto si regala la gioia del primo gol nella massima serie nella sconfitta esterna Fiorentina-Frosinone 4-1, ma quello più importante in termini di permanenza in A è sicuramente quello di ieri. Una rete al 92’ che lo consacra “uomo della Provvidenza”; uno stacco di testa che condanna il Verona (che ha comunque disputato una buona partita) e il suo tecnico Del Neri ad una retrocessione quasi certa; Il Bentegodi ammutolisce e prende consapevolezza della fine imminente di una stagione fallimentare. Stellone sorride: la salvezza del suo Frosinone da oggi passa soprattutto dalla rete del suo capitano.



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