"Finalmente!". E' questa l'esclamazione più gettonata da ieri sera tra i pensieri di Adriano Galliani, di Silvio Berlusconi, di Walter Sabatini, dei tifosi del Milan. E anche del diretto interessato. Perché Alessio Romagnoli il Milan l'ha sempre fortemente cercato, voluto, fin dall'inizio. Per informazioni chiedere al Napoli di De Laurentiis, che più di tutti aveva messo denaro fresco su quel fatidico piatto della bilancia per portare all'ombra del Vesuvio uno dei migliori difensori centrali italiani in circolazione (merce rarissima, di questi tempi). 23 milioni di euro più 5 di bonus, la Roma che accetta, il giocatore che rifiuta. L'idea di seguire Sinisa Mihajlovic, primo grande maestro di vita pallonara ad alti livelli, è troppo allettante. Così come è altrettanto golosa l'occasione di fare il triplo salto carpiato di qualità, dalla Samp al Milan. La fiducia dei rossoneri è rimasta costante nelle ultime settimane, non c'è stata la frenesia tipica di chi crede che l'affare possa sfuggire di mano. I summit degli ultimissimi giorni sono stati gli ultimi passaggi di uno scenario ormai chiaro da tempo, ieri l'ultima definitiva conferma. "E' fatta al 99,8% periodico, perché il nove non lo è", ha curiosamente sentenziato Galliani, non nuovo a percentuali e pronostici che, considerate le quote, pagherebbero solo la puntata rischiata o poco più. "Abbiamo un accordo che va formalizzato domani (oggi, ndr) con soddisfazione reciproca. Chiederemo all'Under 21 di sollevarlo dalla convocazione perché deve fare le visite mediche", ha ribadito Sabatini. Che ha trionfato ancora una volta. Certo, ha privato la rosa giallorossa di uno degli elementi cardine della Roma del futuro. Ma ha incassato esattamente quello che voleva: 25 milioni oltre a un bonus dai 3 ai 5, praticamente i 30 inizialmente richiesti, mascherati e subordinati alle prestazioni e ai risultati di Romagnoli. Che già da 2-3 anni viene definito il nuovo Nesta e che, se dovesse confermare questa pesante etichetta anche in un palcoscenico imponente come il San Siro, costringerebbe il suo nuovo club a sborsare altro cash. Ma sarebbe un'uscita quantomai piacevole, potremmo scommetterci...
Chissà se Alessio questo momento se l'era immaginato, in quel freddo 11 dicembre di tre anni fa. Una situazione completamente diversa rispetto a ora: l'esordio in prima squadra nella Capitale, sulla panchina c'era ancora Zeman che lo manda in campo per la prima volta con i "grandi" nella gara di Coppa Italia contro l'Atalanta, poi vinta 3-0. E' l'inizio della rapida, rapidissima scalata. Il primo biennio giallorosso si chiude con sole 13 presenze e 1 gol, in campionato, contro il Genoa. Lo stesso Genoa che, di lì a poco, avrebbe incontrato nel derby della Lanterna. E questo no, decisamente non poteva prevederlo. Il trasferimento alla Samp si consuma sul gong della scorsa sessione estiva: è il 1 settembre del 2014 e il presidente Ferrero mette a segno quello che si rivelerà uno dei colpi di mercato più azzeccati della stagione appena trascorsa. 500 mila euro nelle casse del club di Pallotta, diritto di riscatto in favore dei doriani per 2 milioni e controriscatto a vantaggio della Roma per 750 mila euro. A leggere le cifre che circolano 12 mesi dopo, viene quasi da rabbrividire. L'annata alla corte di Mihajlovic è super: una crescita fulminea ed esponenziale, Romagnoli mette in mostra un senso della posizione e dell'anticipo, una pulizia negli interventi e un'esperienza nel guidare la retroguardia da sembrare quasi un veterano della categoria. Mette a referto 30 presenze, sigla 2 reti, conquista la Nazionale Under 21 (ma ben presto Conte ci farà senza dubbio un pensierino) e si guadagna gli elogi degli addetti ai lavori. Insieme con i risultati ottenuti sul campo, schizza alle stelle anche la sua valutazione. Di fatto, un anno dopo, moltiplicata per 60. Sono le cifre del mercato: qualcuno dice che, dopo il faraonico trasferimento di Bale al Real Madrid per 99 milioni di euro, sia saltato il tappo e che adesso gonfiare il prezzo di un giocatore sia diventata una prassi, ancor più radicata e incentivata rispetto al passato. I giudizi li lasciamo a qualcun altro, noi ci limitiamo ai fatti. E alle belle storie che diventano realtà. Il desiderio di Alessio lo si può toccare con mano, in barba a quello 0,2% che Galliani riserva sempre ai clamorosi capitomboli dell'ultimo minuto. Scaramanzia? Stavolta non sarà necessario. Baresi, Maldini, Nesta, Stam... Romagnoli: che sia questa la giusta successione?
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