Allegri: “Juve, contava solo il risultato. Gli universitari con 110 e lode…”
Massimiliano Allegri, tecnico della
Juventus, ha parlato ai microfoni di
Sky dopo la conquista dello scudetto:
"Ho a disposizione ragazzi che hanno cuore. Ci vuole un pizzico di fortuna, ma devi andartela a cercare. Svolta a San Siro contro l'Inter? Da quando hanno abolito il passaggio al portiere è cambiato tutto. Gli ultimi dieci minuti sono altre partite, devi difendere bene. In quel momento lì i ragazzi sono stati molto bravi a portare la palla verso l'area dell'Inter. Devo ringraziare il gruppo che mi ha accompagnato in queste vittorie, il gruppo storico. Sabato avremo la possibilità di fare festa e passerella dinanzi ai nostri tifosi. Vincere sette scudetti consecutivi è qualcosa di speciale. I miei quattro anni? Ogni anno è diverso dall'altro. L'anno scorso ho messo dentro tutti quelli tecnici che avevo perché avremmo rischiato di non vincere il campionato. Quest'anno dopo poco mi sono accorto che non si poteva giocare in quel modo modo, era finito il momento magico e bisognava cambiare. Ho avuto grande rispetto per loro, ho fatto tutto sempre nell'interesse della squadra. Giocar bene e giocar male è relativo, la cosa che a volte non riesco a spiegare è una. Ovvero che si sta riducendo il calcio a troppo teoria, me lo hanno insegnato i vecchi allenatori. Ci sono momenti della stagione in cui devo vincere, se bisogna giocar male per portare a casa il risultato non devo fare l'esteta. Ci sono talmente tante sfumature che ridurre tutto al giocare bene o al giocar male ha poco senso. Senza nulla togliere a chi ha giocato meglio della Juve, alla fine deve arrivare il risultato. Quanti universitari escono con 110 e lode perché hanno studiato a memoria? Quest'anno all'inizio la squadra giocava bene però aveva preso troppi gol e ho dovuto trovare un equilibrio diverso". Foto: Juventus Twitter