Allegri, l’epilogo peggiore: parlare di calcio oggi è l’ultima cosa che conta
16.05.2024 | 23:59
Godere per un trofeo, l’unico dei suoi tre anni dal ritorno a casa Juve: evidentemente non si può. Massimiliano Allegri ha scelto il peggiore epilogo possibile: la sceneggiata per la direzione di Maresca con relativa espulsione, la tensione con Giuntoli e poi quanto accaduto con Guido Vaciago, direttore di Tuttosport. Qui non serve parlare di calcio, i gesti e i comportamenti sono indifendibili anche se qualcuno è riuscito addirittura a prendere le difese dell’allenatore. E pazienza se chi la scorsa estate ha bucato clamorosamente la notizia di Giuntoli alla Juve, ritenendola non fondata, ora pretende di avere ragione per… averla bucata. Incredibile. L’addio di Allegri alla Juve era già stato deciso da mesi, come abbiamo svelato lo scorso gennaio, ora con il suo comportamento ha piazzato un bell’assist al club. Se non ci saranno intese rispetto al contratto in scadenza a giugno 2025, ci si regolerà diversamente.
Sulla giusta causa rispetto a quanto accaduto, dovrà essere il club a decidere e non ci sembra corretto/opportuno disquisire su queste vicende. Ci avviciniamo alla chiusura settimanale della Borsa, particolare non insignificante. Allegri ha scelto l’epilogo peggiore, quando avrebbe dovuto soltanto festeggiare l’unico trofeo dal suo ritorno bianconero, aspettando la certificazione di una decisione presa (ovvero il suo addio). E che ora giocoforza può – forse deve – essere anticipata. Difficile, quasi impossibile, trovare una storia più triste di questa. Soprattutto se consideriamo le aspettative che si erano create, tre anni fa, per il ritorno di Allegri alla Juve.
Foto: twitter Juve