Allegri tra il mercato aperto e l’ora di darsi una mossa
Il mercato, sempre il mercato, come se non servisse altro.
Max Allegri ha un altro dovere, quello di dare un’identità alla
Juve, andando oltre gli alibi che non hanno motivo di esistere. La Juve deve completare l’organico, prendendo innanzitutto un centrocampista d’ordine e di qualità che manca da almeno quattro sessioni di mercato, quel
Paredes che sta ancora aspettando nella speranza che non si stanchi. Scegliere eventualmente
Milik piuttosto che
Depay ci può stare soltanto se si trattasse di una scelta tecnica. Ma se fosse una scelta tecnica, nel caso specifico di Allegri, per quale motivo la Juve ha aspettato gli ultimi giorni di agosto? Altre domande in ordine sparso: possibile che
Rabiot passi da un’assoluta credibilità (con il Manchester United era tutto fatto) a una blindatura da farlo diventare titolare con parole dolcissime dello stesso Allegri a fine partita. Altre cose non capiamo: la rinuncia a un giovane come Pellegrini per un triennale a De Sciglio; la sottovalutazione del problema difensivo dove un altro centrale servirebbe. Ma c’è una cosa che stride sempre più: le parole di Allegri che, anche dopo una prestazione insufficiente come quella di Genova, parla come sempre di
“buona partita e difesa che non prende gol per due giornate di fila”. Troppo poco per la Juve, alla luce dell’ultima e deludente stagione. Allegri deve dare e fare di più. Foto: twitter Juve