Ultimo aggiornamento: mercoledi' 18 dicembre 2024 15:18

Ancelotti-bis: “Il nuovo Milan? Dispiace per Berlusconi, ma sono curioso. Campionato aperto, la Roma…”

27.02.2017 | 10:40

Il tecnico del Bayern Monaco, Carlo Ancelotti, ai microfoni di Radio Anch’io lo Sport su Radio 1, ha parlato anche di Milan e del campionato di Serie A: La nuova proprietà del Milan? Ci sono due aspetti: uno il dispiacere di vedere il Milan senza Berlusconi, anima della società; dall’altra la curiosità di vedere questa nuova proprietà che dovrà fare gli investimenti necessari per riportare il Milan al top. Penso che la proprietà cinese abbia le capacità di reinvestire e riportare in alto il club rossonero, quindi sono curioso. Donnarumma? Per partecipare alla Champions è solo una questione di tempo per il Milan. E’ molto giovane, è cresciuto in questo ambiente, ci può rimanere e poi vedere che succede. In questo momento è importante avere l’affetto e la possibilità di migliorare ancora con questa maglia. Campionato ancora aperto? Credo proprio di sì, non è deciso perché la Roma ha trovato continuità e forza. E’ una squadra pericolosa anche se sette punti sono tanti. Spalletti ha fatto un grande lavoro, plasmando una squadra forte e di qualità. Napoli-Real Madrid? E’ un periodo impegnativo e decisivo per tutti. Il Napoli nelle ultime partite ha perso un po’ di continuità però rimane una squadra di grande qualità. L’8-0 dimostra che il campionato tedesco è spaccato in due oppure è una cosa straordinaria per il Bayern? E’ molto curioso il fatto che l’Amburgo quando è venuto a Monaco ha sempre preso tanti gol. Avevano fatto bene nelle ultime sfide, una squadra che sta bene. In generale il campionato tedesco è competitivo e l’intensità è più alta per esempio rispetto al campionato spagnolo. Champions, cosa aspettarci? Io credo che sia una Champions più equilibrata rispetto al passato. Non ci sono squadre favorite. C’è molta incertezza. Potrebbero esserci sorprese anche nelle partite di ritorno. Monaco un nuovo ciclo di vittorie? Me lo auguro, mi trovo molto bene qui. E’ un grande club guidato da ex giocatori che conoscono benissimo il calcio. Mi piacerebbe aprire un ciclo, ma il nostro lavoro è legato ai risultati, che non si possono controllare, basta pensare a cosa è successo a Ranieri con il Leicester. Cosa c’è di comune nei migliori club del mondo? Di comune ci sono tante cose, sono tutti molto organizzati, dove tutto è perfetto. Anche la voglia e l’obbligo di ottenere il massimo risultato possibile. Nuovo stadio per la Roma? Credo che sarebbe una svolta positiva per tutto il calcio italiano perché apre uno spiraglio per ammodernare gli impianti di tutta Italia. Da un punto di vista tecnico tattico siamo molto rispettati, ma gli impianti fanno la differenza rispetto al resto d’Europa. La svolta può arrivare solo grazie ai nuovi impianti. Il calcio si è globalizzato come il resto del mondo. Non ci sono più distinzioni fondamentali come in passato. Non ci sono più differenze evidenti. E’ interessante vedere i sistemi di gioco del campionato italiano che porta ad avere maggiore esperienza da un punto di vista tattico rispetto al resto d’Europa. Incontrare la Juve ai quarti? Non so se è meglio trovarli subito o dopo. Non cambia molto. Di certo è che la Juve è più competitiva rispetto agli altri anni. Ha trovato continuità e qualità che non aveva in passato. Uno stadio vuoto quanti punti farebbe perdere al Bayern? Io credo che sia una componente molto importante per ogni giocatore. Nella motivazione generale conta il 20-30%. E’ chiaro che lo stadio pieno migliora la concentrazione e la motivazione diventa più alta. Cervello in fuga? Ce ne sono molti, ma io non mi sento. L’ultima volta che ho sentito parlare di sudditanza è in Italia con il Milan. E’ un vocabolo fuori moda in Europa. In generale gli arbitri sono migliorati molto perché sono migliorate molto anche le strutture organizzative. In Germania ci sono arbitri giovani che fanno qualche errore ma non hanno la stessa pressione che in Italia. Siamo unici al mondo in questo. Con la VAR si risolveranno i dubbi? L’importante è che non complichi le cose. Molte delle nuove regole hanno complicato la vita. Se le nuove leggi dovessero complicare ulteriormente la vita dei direttori di gara allora dovremmo prendere decisioni diverse”.

Foto: sito ufficiale Bundesliga