Ancelotti: “In Champions ho provato le emozioni più grandi, sia le vittorie che le sconfitte. Finale non scontata”

Categorie: Top News
Carlo Ancelotti, allenatore del Real Madrid, ha parlato a Uefa.com, in vista della finale della Champions League di sabato sera. Queste le sue parole: "Quest'anno la squadra ha dimostrato grande coesione. È un gruppo molto determinato e dedito al lavoro di squadra. Nonostante alcune difficoltà iniziali, è stata una stagione eccellente e l'affiatamento e la professionalità del gruppo ci hanno permesso di superare tutte le prove. C'è un equilibrio tra i giocatori più anziani che danno l'esempio e quelli più giovani con la loro altissima qualità. Questo ha permesso al nostro club di attraversare questa fase di transizione, in cui ci troviamo tuttora". Sul mix di giovani e veterani "Nacho è cresciuto moltissimo qui. Ha fatto la trafila delle giovanili facendo esperienza e, anche se non sempre è stato una prima scelta, è cresciuto ogni anno anche da un punto di vista della personalità, sino a diventare il capitano. È un esempio di determinazione e professionalità. Toni Kroos è ancora un pilastro, così come Luka Modrić. Sono tutt'oggi giocatori fondamentali per la squadra, anche se, da quando sono arrivati i giovani, forse ora contiamo un po' meno su di loro. Adesso conta di più la qualità che la quantità, ed entrambi hanno disputato una stagione eccellente in questo senso". Sulla finale col Dortmund "Innanzitutto meritano di essere in finale perché hanno fatto grandi prestazioni nei turni precedenti, sconfiggendo squadre molto forti come l'Atlético  Madrid e il Paris. Sono una squadra molto solida e affiatata, con grandi giocatori. La loro prova difensiva contro il Paris mi ha sorpreso. Siamo davvero felici di giocare un'altra finale. La tensione arriverà, ma vogliamo che arrivi il più tardi possibile. Dobbiamo goderci questo momento". Riflessioni sulla Champions League "In questa competizione ho provato le emozioni più grandi, sia quelle positive che quelle negative. Non posso dimenticare la finale persa contro il Liverpool [nel 1984] quando ero alla Roma, né l'altra finale persa contro il Liverpool nel 2005 [da allenatore del Milan]. Ma ci sono anche molti ricordi positivi. Sicuramente prevale la passione, ed è questo che mi fa andare avanti". Sulla sua evoluzione come allenatore "È molto importante continuare a imparare perché la vita cambia e il calcio cambia, ed è fondamentale tenersi aggiornati. Anche i rapporti con i colleghi e lo scambio di idee con loro sono molto importanti. Se proponessi quello che facevo 20 anni fa come allenatore, tutti mi prenderebbero per pazzo perché le cose, i metodi e gli allenamenti cambiano, quindi bisogna stare al passo con i tempi". Foto: sito Real Madrid