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Ancelotti, la Nuova Era Napoli. E il prestigio di un vincente nato

23.05.2018 | 10:10

Il contropiede di De Laurentiis. E che contropiede…. Senza entrare – almeno per ora – nella modalità della vicenda Sarri, si può tranquillamente affermare che la mossa Ancelotti (biennale da 6,5 con opzione) sia una grande operazione, non soltanto mediatica. Stiamo parlando di un vincente nato, di un allenatore che ha trionfato ovunque, che ha alzato Champions e che ha lasciato affetti e amici veri all’interno di qualsiasi spogliatoio. Ci viene in mente il Real Madrid, Carletto fu costretto ad abdicare dopo aver vinto l’agognata, malgrado Cristiano Ronaldo e il gruppo lo adorassero, in virtù di rapporti scivolati verso il basso con Florentino Perez. Ma Ancelotti ha lasciato traccia ovunque, spingendo il Milan, esaltando il Chelsea, con ulteriori trofei nella bacheca del Bayern, senza dimenticare il Paris Saint-Germain. Ancelotti è la Garanzia nel senso che quando arriva, se ti concede il privilegio come ha fatto con il Napoli, parliamo dell’anticamera di un progetto esaltante. Con la cassaforte spesso aperta, con sforzi di mercato senza precedenti e con la sua maestria in panchina. E pensiamo che di sicuro Ancelotti (in lizza per l’Arsenal prima che la spuntasse Emery) non abbia accettato per il semplice sfizio di tornare in Italia. Ma per la necessità di continuare a vincere. E nella Nuova Era di Napoli e del Napoli questa la più grande garanzia. Anzi, la Garanzia. Ragionando sui suoi numeri in carriera e in attesa che il pallone – unico giudice supremo – torni a rotolare.

Foto: worldfootball.net