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ANDREA LAZZARI, ESPERIENZA AL SERVIZIO DEL CARPI

21.07.2015 | 09:30

Manca ormai un mese alla partenza della Serie A 2015-16: per la prima volta nella sua storia, dopo la fantastica cavalcata della scorsa stagione, ai nastri di partenza del nostro massimo campionato ci sarà il Carpi dei miracoli, la squadra capace di avvelenare il mese di febbraio a Claudio Lotito, rivelatosi una Cassandra nell’ormai celeberrima telefonata con Pino Iodice. Il patron di Lazio e Salernitana, nonché influente consigliere federale e primo sponsor del presidente Tavecchio, si era infatti auspicato la non promozione di Carpi e Frosinone…fortuna che il campo conta ancora qualcosa.

La matricola emiliana sta cercando di apportare all’organico della promozione, rimasto giustamente affidato a Castori, gli opportuni correttivi. Perché è vero che magari nel confermare l’intelaiatura ci si azzecca, lo dimostra da ultimo l’Empoli dell’ormai ex Sarri, ma è anche vero che la massima serie è tutt’altra competizione rispetto alla B. Indi per cui generalmente serve il giusto mix comprendente anche gente avvezza alla platea, elementi esperti e in grado di prendere per mano i compagni nei momenti di difficoltà, nello spogliatoio ma soprattutto sul rettangolo verde.

E così, dopo la scommessa Wilczek, il ripescaggio di Wallace e Matos (recenti oggetti misteriosi di Inter e Fiorentina), l’accoppiata Brkic-Benussi assemblata tra i pali – dopo l’addio di Gabriel – e il tentativo di rilancio concernente lo juventino Marrone, Sean Sogliano, il direttore sportivo chiamato a sostituire Cristiano Giuntoli volato al Napoli (compito ingrato, quello del ds che ha reso grande il Verona), nella giornata di ieri ha perfezionato l’acquisto dello svincolato Andrea Lazzari. Un’operazione che vi abbiamo svelato in esclusiva e concretizzatasi nel giro di sei ore: cotta e mangiata, al netto di improbabili appropriazioni indebite della primogenitura.

Per Lazzari vale il discorso fatto per Marrone, con le debite differenze però: Andrea ha oltre 5 anni in più di Luca, va infatti per i 31, ed era rimasto senza contratto una volta scaduto l’impegno con la Fiorentina, che la scorsa annata gli ha concesso appena 9 apparizioni tra campionato ed Europa League (soltanto 4 delle quali da titolare). Parola d’ordine rilancio, quindi, per il centrocampista nato a Bergamo il 3 dicembre del 1984 e cresciuto a Zingonia nel florido settore giovanile dell’Atalanta, il team per il quale aveva sempre fatto il tifo e nel quale si è formato, disimpegnandosi da terzino sinistro (da buon mancino naturale) fino all’età di 16 anni. Il momento più alto della carriera, probabilmente, il nostro personaggio del giorno se lo è confezionato tra il 19 novembre del 2004 e il 12 gennaio del 2005: ben 5 i gol realizzati alla Juventus nella doppia sfida valida per gli ottavi di Coppa Italia. Doppietta risolutiva all’andata, al cospetto di un “Atleti Azzurri d’Italia” in visibilio, tripletta al ritorno disputatosi al “Delle Alpi” e conclusosi sul 3-3. Risultato? Bianconeri di Capello fuori, copertine a pioggia per Lazzari, l’ammazzaJuve poi laureatosi capocannoniere della competizione nazionale.

Tutto all’epoca lasciava pensare a un futuro da predestinato, invece il percorso di Lazzari, snodatosi prevalentemente in A salvo il triennio 2005-2008 tra i cadetti (con le maglie di Atalanta, Cesena, Piacenza e Grosseto) è stato discreto ma non chiaramente ai livelli delle premesse di quei 53 giorni da urlo. Anche perché, se le avesse rispettate solo a metà, ancora oggi Andrea sarebbe stato un top player da 5 milioni d’ingaggio a stagione.   

Dopo le tappe summenzionate, fondamentale fu l’esperienza a Cagliari agli ordini di Massimiliano Allegri, che lo riconsegnò al grande calcio convincendo prima la Fiorentina e poi l’Udinese (tra comproprietà e prestiti vari) a puntarci. Adesso Andrea Lazzari riparte da Carpi con grandi motivazioni, forte di un bagaglio che consta di 214 presenze, 14 gol e 25 assist in Serie A. Accordo annuale con opzione per un’ulteriore stagione: un bel contributo di esperienza al servizio di Fabrizio Castori.