"Vi ringrazio tutti, davvero, per i messaggi, le parole ed i gesti di questi tre anni condivisi insieme. È stato tutto meraviglioso, anni fantastici, soffrendo e gioendo, emozioni indescrivibili. Solo la serie A ha reso la mia decisione tremendamente difficile e se non fosse stato per questo l'unica mia scelta, senza alcun dubbio sarebbe stata Salerno e la Salernitana. Ringrazio Crotone per la possibilità che mi ha dato ma non potrò mai dimenticare che solo insieme a tutti voi sono cresciuto tanto. Vi ringrazio e vi abbraccio tutti. Grazie di cuore". Questo il post pubblicato ieri su Facebook da Andrea Nalini, il primo acquisto ufficializzato dal Crotone che fra meno di due mesi per la prima volta nella sua storia si esibirà sul proscenio più ambito, quello della massima serie.
Se ci fermassimo qui, sembrerebbe il classico messaggio di addio, per quanto sentitissimo, firmato da un ragazzo che aveva il dovere di prendere al volo il treno della vita, capitalizzando l’opportunità di potersi trasferire a parametro zero, viatico ideale per strappare qualcosa in più a livello di ingaggio. Invece no, perché la storia di Nalini è diversa. E va sintetizzata per quanto possibile: 26 anni appena compiuti...e sole 44 presenze in gare ufficiali nei campionati professionistici, con 4 reti e 11 assist all’attivo. Andrea nasce a Isola della Scala, cittadina di 11mila anime alle porte di Verona, il 20 giugno del 1990 e fino all’estate del 2013 sgambetta soltanto tra i dilettanti: il doppio salto dalla Promozione alla Serie D col Villafranca, poi la Virtus Vecomp Verona, il club indossando la cui maglia si mette in mostra nel 2012-13 (al punto da guadagnarsi la chiamata all’Arechi), realizzando 6 gol nella stagione che per il modesto sodalizio veneto si chiude con lo storico ripescaggio in Seconda Divisione (ex C2), anticamera dell’unico breve passaggio nel calcio dei Pro. Per un ragazzo che fino a poco tempo prima aveva lavorato da carpentiere, o da operaio in un’industria di wurstel, quei 16mila euro sborsati da Lotito per acquisire il suo cartellino significano già qualcosa. Poi però la malasorte si accanisce contro di lui: il primo anno una sola apparizione a Salerno, alla prima estiva in Coppa Italia, a causa della pubalgia che lo tormenta e che nel gennaio successivo lo “riporta” in prestito alla Virtus Vecomp, con cui scende in campo solo nel finale di campionato dopo 8 mesi di stop. Quindi il ritorno in Campania, con l’annata della promozione vissuta da protagonista fino al 26 marzo 2015, quando si ferma perché tormentato da una gravissima forma di condropatia al ginocchio, che lo costringe a stare lontano dal rettangolo di gioco praticamente per un altro anno: ritorno datato 7 marzo 2016, in occasione della vittoriosa trasferta di Cesena. Ebbene, al Crotone sono bastati i 677 minuti disputati in B dall’esterno d’attacco per rendersi conto delle sue qualità negli ultimi trenta metri. Le ultime sei partite da titolare con Menichini, buone prestazioni inanellate consecutivamente, playout contro il Lanciano compresi. Ecco perché, per questo ragazzo partito dal basso e che mai ha mollato a dispetto del calvario vissuto, la chance di misurarsi in A vale doppio, triplo, quadruplo: un parziale risarcimento a fronte di tutto il buio assorbito prima di scorgere la luce in fondo al tunnel.
Vi abbiamo raccontato nei dettagli la trattativa che ha portato in Calabria il valido specialista offensivo (che altri avevano spedito frettolosamente a Perugia): dal 17 giugno, quando vi avevamo dato già l’operazione sostanzialmente per conclusa, all’atto della firma apposta ieri pomeriggio. Ora per Andrea Nalini il calciomercato può andare in archivio: c’è da onorare il bel triennale sottoscritto con il Crotone. E il sogno Serie A tutto da vivere nella terra di Pitagora, per gli incubi non c'è più spazio.
Foto: sito ufficiale Crotone