ANSALDI-INTER, E’ IL MIX GIUSTO

Un nuovo capitolo. Quel legame tra Inter ed i giocatori argentini sembra non spezzarsi mai e questa sessione di calciomercato ne è la piena dimostrazione. Dopo Eder Banega, talento del Valencia e strappato alla concorrenza con arguzia, i nerazzurri hanno l’accordo con Cristian Ansaldi, 30 anni il prossimo 20 settembre. Un ‘Cholo’ anche per l’Inter, visto che il giocatore viene soprannominato così in Argentina per via della sua chioma rossa. Terzino che può ricoprire entrambe le fasce e nel pieno della propria maturità, Ansaldi andrà a dare accelerazione e dinamicità alla manovra di Roberto Mancini. Bravo con entrambi i piedi, sono le caratteristiche che il tecnico jesino cercava e dal primo luglio avrà in nerazzurro. Il giocatore arriva all’Inter dopo la parentesi al Genoa, che lo ha riabilitato nel calcio che conta. Una storia che ricorda quella di Thiago Motta, che dopo aver assaggiato i fasti del Barcellona, fece ripartire la sua carriera da Marassi dopo gli infortuni fino ad arrivare ad Inter, Psg e Nazionale azzurra. Ma quello che sembra tornare in auge è quel rapporto tra l’Inter e l'Argentina, che ha radici ben profonde anche e negli ultimi tempi sembrava messo da parte. Per citarne una stagione che testimoni questo legame, non possiamo non parlare di quella del triplete con Javier Zanetti capitano, Samuel in difesa, Cambiasso a centrocampo e Milito (anch’egli ex Genoa) là davanti. Quattro giocatori che hanno lasciato più di un segno in nerazzurro. Ma è solo una goccia in un mare, dato che l’Inter è sempre stato considerato come un feudo ‘argentino’, in contrapposizione al Milan, più incline alla filosofia brasiliana negli anni scorsi. Una grande chance per il giocatore, che dal primo luglio partirà con il suo contratto triennale in quella che può definirsi l’ultima grande chance della carriera. Per recuperare anche la maglia dell’Argentina (5 presenze, un gol contro la Croazia a Londra), oltre a tornare a giocare con frequenza in Europa. Ha salutato il Genoa con 24 partite disputate (le prime 10 gare di campionato le ha saltate per un infortunio al piede) e 5 assist, effettuati una volta tornato nel suo ruolo naturale di terzino.
Un giocatore che possiamo definire di talento ma l’impressione è che, come dice una canzone di Ligabue, “Il meglio deve ancora venire”. Perché quella con il club nerazzurro sarà l’ultima vera prova in una grande squadra, che ambisce a rinascere, dopo quelle mancate in carriera. Nato e cresciuto a Rosario, che un recente documentario sportivo l’ha definita la ‘Città del calcio’, si è fatto tutte le trafile giovanili nel Newell’s Old Boys fino a debuttare in prima squadra. Dopo una buona annata condita da 19 presenze nella Primera Divisiòn Argentina, a gennaio 2008 arriva l’offerta del Rubin Kazan. I russi lo strappano per 3,6 milioni di euro, in quello che si rivelerà un grande affare. Infatti Ansaldi resta 5 stagioni e mezza, dove conquista due campionati russi (2008 e 2009, nei suoi primi due anni), una Coppa di Russia (2011-12) e due Supercoppe (2010 e 2012). Prestazioni che gli fanno valere anche la prima convocazione nella Nazionale Argentina, nella sfida contro la Spagna a Madrid. Le presenze in Europa del Rubin lo mettono in mostra ma è dalla stessa Russia che arriva la chiamata. Infatti è lo Zenit, che estrae 8 milioni di euro per averlo in rosa. In un anno però non riesce ad acclimatarsi con Spalletti in panchina e Villas Boas poi (solo 9 presenze in tutto) e viene mandato in prestito all’Atletico Madrid. Qui le gare giocate sono ancora meno, 7, ed a fine stagione torna un mese allo Zenit, quanto gli è bastato per vincere la sua terza Supercoppa di Russia, primo ed unico trofeo finora con lo Zenit. L’Italia poi nel suo destino, con il Genoa nel passato e l’Inter nel futuro...