Ansu Fati, il padre: “In estate ho parlato con lo Sporting. Il sogno era giocare con il Portogallo”
21.09.2019 | 19:04
Bori Fati, padre della stellina blaugrana Ansu Fati che nelle ultime settimane sta battendo ogni possibile record di precocità in casa-Barcellona, ha parlato della trattativa che in estate avrebbe potuto portare suo figlio allo Sporting Lisbona ad A Bola: “Sono stato contattato da un amico legato allo Sporting, Rui Casteleiro, per portare lì Ansu. Fino ad allora era l’unica persona in Portogallo che si era mossa seriamente. Sono andato ad Alcochete in estate per rendermi conto di questa possibilità, mi sono seduto con un dirigente, che avrebbe dovuto essere Vidigal e si è scoperto non lo fosse, ma poi sono rimasto a bocca aperta quando ha detto che volevano iscriverlo alla giovanile. L’ho ascoltato per 20 minuti, ma pensavo mi stessero prendendo in giro. Gli ho detto che non aveva avuto senso venire in aereo dalla Spagna per ascoltare una proposta del genere. Ho pensato che fosse uno scherzo, sono partito e non ho mai più parlato di Sporting. Naturalmente poco dopo è arrivata la firma del contratto con il Barcellona, ma posso garantire che, se lo Sporting gli avesse concesso una buona posizione nella squadra B, sarebbe rimasto in Portogallo. Il denaro non ha mai avuto un peso. Invece ho pagato un aereo solo per conoscere il centro sportivo del club“. Bori ha poi parlato anche della questione della nazionalità. Suo figlio è nato in Guinea-Bissau ma ha anche il passaporto spagnolo, eppure, stando alle sue parole, il suo desiderio era quello di giocare per una terza Nazionale: “Il mio sogno era di vedere Ansu giocare per il Portogallo e credo che questo fosse anche il sogno di mio figlio. Adesso è difficile. Ho avuto contatti per qualche tempo con un segretario tecnico della federazione lusitana, di nome Joaquim Milheiro. Abbiamo parlato, ma non mi ha richiamato. Poi sono arrivati queste partite e su Ansu la pressione dalla Spagna è ora molto forte. Sono già stato contattato direttamente dal presidente della Federazione spagnola. Lui si sente portoghese e anche io. So che gli piaceva indossare la maglia del Portogallo perché avrebbe incontrato alcuni connazionali e alcuni africani. A casa indossa sempre una maglia della nazionale che gli è stata donata da Umaro Embaló“.
Foto: Marca