Antonio Carlos, il Milan ti studia

Antonio Carlos Cunha Capocasali Junior, meglio conosciuto come Antonio Carlos, è nato a San Paolo il 7 marzo del 1993. Il giovane brasiliano è attualmente di proprietà del Corinthians, dove è arrivato nel 2011, e gioca con la maglia numero 27. Il suo debutto in prima squadra e nella massima divisione verdeoro è arrivato nella vittoria per 2 a 0 della sua squadra contro il Gremio Esportivo Osasco. Marcatore roccioso di piede destro vanta una statura di tutto rispetto per la sua età e infatti i 191 centimetri di altezza e gli 86 chili di massa corporea gli consentono di dare solidità e sicurezza al reparto difensivo, oltre che renderlo in fase di stacco un’atleta pericoloso anche in area di rigore avversaria.. E’ cresciuto nelle giovanili della Fluminense, dove è rimasto per cinque anni dal 2002 al 2007, per poi trasferirsi nel settore giovanile dell’Audax, club paulista di Seconda Divisione. Due anni fa come detto il grande salto al Corinthians per la consacrazione a livello sudamericano, che si è materializzata con la prima vittoria nella storia del Timao della Coppa Libertadores, avvenuta nell’inverno del 2011. Tale successo ha fatto da anteprima alla gioia di qualche settimana fa, quando il Corinthians contro ogni pronostico ha battuto nella finale di Tokyo il Chelsea per 1 a 0 laureandosi campione del mondo tra i club professionistici. Un trionfo che ha fatto innalzare i valori di mercato dei giocatori della società paulista e ovviamente anche quello di Antonio Carlos, finito nelle brame di Adriano Galliani. Dopo l’addio, mai dimenticato dalla dirigenza e dalla tifoseria rossonera, di Thiago Silva nella scorsa estate, il Milan è alla ricerca di un nuovo fenomeno brasiliano e il centrale del Corinthians può essere quello giusto. Il sodalizio rossonero sarebbe intenzionato ad opzionare per il prossimo giugno Antonio Carlos, facendo rientrare questa operazione di mercato nell’ambito del trasferimento di Pato proprio al Corinthians. Adriano Galliani in Brasile è andato in viaggio di lavoro per risolvere le questioni di Pato e Robinho, ma in pochi hanno creduto che in terra carioca fosse andato solo per vendere…