Alphonse Areola, un nome che va annotato in chiave futura. Ovviamente il discorso vale per chi ne ha sentito parlare per la prima volta ieri pomeriggio, quando il Villarreal ne ha ufficializzato l'acquisizione in prestito dal Paris Saint-Germain. Chi lo conosceva già, invece, sa bene che due anni fa difendeva la porta della Francia laureatasi campione del mondo Under 20, quella formidabile Nazionale che annoverava tra le proprie file elementi del calibro di Pogba, Kondogbia, Zouma, Digne e Thauvin. Forte al punto da poter fare a meno di Griezmann e Ben Yedder, messi in castigo dalla Federazione nei mesi precedenti per motivi disciplinari.
Una crescita costante e progressiva, quella di Alphonse, che il sodalizio presieduto da Al-Khelaifi manda in prestito per la terza stagione consecutiva: Lens nel 2012-13 (promozione in Ligue 1, premiato come miglior portiere tra i cadetti), Bastia nel 2013-14 (molto bene alla prima annata da titolare nella massima serie transalpina) e adesso, appunto, l'alba della nuova esperienza nella Liga. Coefficiente di difficoltà sempre maggiore, comune l'obiettivo: far sì che il ventiduenne estremo difensore metta nelle gambe altri, fondamentali, minuti da titolare. Con in aggiunta la vetrina dell’Europa League, aria internazionale che fa sempre bene ad un ragazzo in rampa di lancio.
Già, Areola indosserà i guantoni da numero uno anche all’ombra de “El Madrigal”, per lo meno per i primi mesi dal momento che lo scorso 29 aprile, in occasione del match contro l’Atletico Madrid deciso da Fernando Torres, la malasorte si è accanita nuovamente su Sergio Asenjo, il cui legamento crociato è saltato per la terza volta in carriera. Anche di questo ha parlato ieri, al sito ufficiale del Submarino Amarillo, il giovane guardiano dei pali di origini filippine: “Appena ho capito che l'interesse del Villarreal era concreto, non ho avuto dubbi. Credo di essere reduce da una buona stagione a Bastia. Sono a conoscenza della situazione, mi riferisco al brutto infortunio occorso a Sergio Asenjo, ed io sono qui per cercare di aiutare la squadra il più possibile e per proseguire la mia crescita come calciatore. Questo è un club con una dimensione europea, altri giocatori francesi hanno giocato qui e si sono trovati molto bene, nella Liga giocano grandi campioni e affronterò Real Madrid e Barcellona: ecco perché non ho esitato un attimo ad accettare. Questa sarà un'avventura importantissima per il mio futuro".
Di attualità e passato recente abbiamo già parlato, volendo ricostruire in breve gli inizi del nostro personaggio del giorno, nato a Parigi il 27 febbraio del 1993, Alphonse - come tanti suoi colleghi - da bambino si disimpegnava da giocatore di movimento, ma già ai tempi dell’ESPA finì tra i pali per motivi emergenziali, per poi non uscirne più. All'età di 13 anni l'ingresso nel vivaio del Paris Saint-Germain, con il successo nel campionato Under 14 federale e il successivo biennio di formazione presso il Clairefontaine. Il 3 luglio 2009, rientrato alla casa madre, la firma del primo contratto da professionista. Poi ancora gavetta nelle giovanili, fino al 18 maggio del 2013, quando Ancelotti lo lanciò in campo nella ripresa, al posto di Salvatore Sirigu, nel corso della sfida con il Brest. La settimana successiva, contro il Lorient, Carletto lo schierò per la prima volta dal 1’, regalandogli se possibile una gioia ancora più grande. Un succoso antipasto di quello che potrebbe essere il domani di Areola, considerato il portiere del futuro da tutta la Francia.
Basta guardare il suo ruolino nelle rappresentative nazionali per rendersene conto, dall’Under 16 al presente in Under 21: tutti gli step percorsi con regolarità, in linea con le aspettative tipiche del predestinato. Non a caso allo specialista, ben strutturato fisicamente (192 cm per 85 kg), il Psg ha fatto siglare un contratto lungo, scadenza 2019. Presto Alphonse farà di tutto per opporsi a Barcellona e Real Madrid, MSN e BBC, ma la sua speranza è quella di tornare al Parco dei Principi, questa volta per restarci.
Foto: sito ufficiale Villarreal