Ascoli, la storia di Maresca figlia dell’improvvisazione. Gli scenari
C'era una volta l'
Ascoli, grande piazza nel ricordo di
Costantino Rozzi e oggi rappresentata da una tifoseria giustamente esigente. Soprattutto alla ricerca di programmi non figli dell'improvvisazione. Nella tarda mattinata il vice allenatore
Maresca, vice sulla carta fino a prova contraria, avrebbe rassegnato le dimissioni come riportato alle ore 14.20 dal sito picenotime.it (le fonti sono sempre le fonti e andrebbero citate, come non è successo nelle vicende
Ballardini al
Genoa e
Oddo all'
Udinese). Bene, a distanza di quasi quattro ore è arrivato il comunicato ufficiale, nel frattempo l'Ascoli continuava a improvvisare. Già le operazioni estive di
Giaretta e soci erano state un inno al "navighiamo a vista": basti e avanzi la pessima gestione della vicenda
Cacia, indipendentemente da chi avesse o meno ragione. Noi pensiamo che oggi per fare bene non si possa prescindere da una struttura societaria all'altezza e da un direttore sportivo molto attento e competente. Ora la situazione è difficile, l'infortunio di
Favilli l'ha complicata, ma la domanda è: chi ha scelto
Maresca pensando che potesse essere la panacea dell'
Ascoli? E come la mettiamo ora che bisogna presto tornare in campo, sabato arriva la
Cremonese, ci sarà il disperato tentativo di ingaggiare un allenatore entro la giornata di domani.
Cosmi è più di un'idea, ci sarà un incontro e se riusciranno a convincerlo verrà risolto il contratto che lo lega ancora oggi al
Trapani. Ma quando un minimo di programmazione con scelte e uomini all'altezza della serie B?