Aubameyang: dalle paturnie estive alle bizze autunnali. E il Borussia…

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Pierre-Emerick Aubameyang è un eccellente finalizzatore, tra i primi 10 al mondo. Da un paio di anni si parla dell’addio al Borussia Dortmund, ma alla fine l'attaccante franco-gabonese è sempre rimasto all'ombra del Westfalenstadion. Mai come l’estate scorsa l'ex primavera del Milan è stato vicino al cambio di maglia: era uscito allo scoperto, annunciando prima genericamente la volontà di fare una nuova esperienza a 28 anni suonati, per poi “chiamare” pubblicamente lo stesso Milan nel famoso video social del 13 agosto. Uno scenario, quello dell’eventuale grande ritorno in rossonero, sul quale da gennaio in poi vi avevamo raccontato tutto. Lo stesso club giallonero ne aveva preso atto, asserendo per bocca di Watzke e Zorc che le eventuali offerte sarebbero state valutate. Ma alla fine, evidentemente, nessuna proposta è stata ritenuta all’altezza.  L'inizio di questa stagione per il Dortmund era stato positivo, tant'è che, prima del ritorno di Heynckes sulla panchina del Bayern, Pierre e compagni si trovavano in testa alla classifica. Poi, il crollo totale: 2 punti nelle ultime 6 giornate di Bundesliga (adesso il BVB è a 8 punti dai bavaresi battistrada), disarmante eliminazione nel girone di Champions con la speranza del terzo posto, che vale l’Europa League, da giocarsi in volata con il modesto Apoel. Come si inserisce in un questo quadro Auba? Dal punto di vista realizzativo tutto regolare: 17 gol in 19 presenze, solita media strepitosa. Però nelle ultime settimane è successo qualcosa da rimarcare:  prima l'esclusione dei convocati per il match contro lo Stoccarda, per motivi disciplinari, poi – storia dell’ultimo sabato – la scellerata espulsione nel derby della Ruhr che ha agevolato la clamorosa  rimonta dello Schalke dal 4-0 al 4-4. E nel dopo partita sia un senatore del calibro di Weidenfeller che lo stesso tecnico Bosz hanno apertamente puntato il dito contro Aubameyang.  A conferma di una situazione tutt'altro che serena in casa Borussia. E inevitabilmente sono ripartiti i rumors sul futuro del centravanti, che quindici giorni fa aveva smentito seccamente le indiscrezioni sul Barcellona, ma oggi si è ritrovato accostato a Chelsea e Liverpool. Nelle prossime settimane, dato l’andazzo, immaginiamo che toccherà ad altri top club. Una cosa è certa: Auba voleva andar via in estate, ha un contratto fino al 2020 ma ipotizzare che lo rispetti è sempre più complicato. Il Borussia sembra aver capito l’antifona, la situazione inizia a pesare anche nello spogliatoio, ma la sensazione è che i tedeschi dovranno diminuire le onerosissime pretese rispetto a 3-4 mesi fa.