AVELAR ALL’ATTACCO: VIA IL FRENO A MANO
26.10.2014 | 08:52
Danilo Avelar, Zdenek Zeman e il Cagliari: storia di un amore intravisto e finalmente sbocciato, di un freno a mano troppo spesso imposto e finalmente disattivato, di un sinistro che piace a tutti e che può fare male. Parliamo di un terzino sinistro brasiliano di 25 anni, che nella sfida di ieri sul campo dell’Empoli ha trovato una bella doppietta, e ha soprattutto ricevuto i complimenti di un tecnico entusiasta: “Ha il piede per fare male sui calci da fermo ma anche in partita, non me l’aspettavo a questi livelli”, ha detto di lui Zeman a fine partita. Un gol su punizione, potente e precisa, il bis su rigore, potente e preciso. Caratteristiche già note in quel mancino velenoso, chirurgico, che in molti hanno voluto paragonare al fendente del celebre connazionale Roberto Carlos. Potenzialità evidenti ma ancora inespresse nei primi due anni di Cagliari (questa è per lui la terza stagione in rossoblu, ndr). Come mai? Lo ha raccontato lo stesso Avelar in una recente intervista al Corriere dello Sport: “Dopo due anni di adattamento, periodo in cui non ero libero mentalmente perché troppo preoccupato a non scoprire la difesa, non riuscendo quindi a esprimermi come so, ho capito meglio come giocare nel calcio italiano. Poi è arrivato Zeman e con lui è diverso, perché mi chiede soprattutto di spingere, cosa che so fare meglio di tutte. Continuo a dover sostenere la difesa, ma adesso posso attaccare senza pensieri perché è il mister che lo vuole”. Avelar aspettava l’allenatore giusto, quello che disattivasse il freno a mano di un terzino molto più votato alla fase offensiva che non al difendere. E pensare che il brasiliano stava per lasciare la Sardegna negli ultimi giorni dello scorso gennaio, nell’ambito di un “pastrocchio” di mercato che portò il Leeds ad annunciarne l’arrivo, per poi smentire l’operazione, saltata a causa di motivi logistici e burocratici (il presidente del Cagliari Massimo Cellino è anche il paton del club inglese). Cresciuto nelle giovanili del Paranavaí, nel luglio del 2010 si trasferì in Ucraina nel Karpaty, dove inanellò 18 presenze totali. Il prestito allo Schalke non fu esperienza fortunata a causa di guai fisici che lo riportarono alla base. nel 2012 passò al Cagliari in prestito con diritto di riscatto alla cifra di 1,8 mln di euro; a fine stagione il club lo acquisì a titolo definitivo pagando un ulteriore milione. Come è già successo in passato, dovrà duellare con il giovane Nicola Murru per strappare la titolarità sulla fascia sinistra. Ma a Zeman la sua proiezione offensiva piace. “Dopo il calcio? Mi piacerebbe lavorare come osservatore, ma ho anche altre ambizioni, come investimenti nel mio paese, o magari riprendere gli studi”. Avelar all’attacco, finalmente senza freni.