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Avellino, tanto rumore per nulla. E i problemi di sempre

06.10.2021 | 17:35

Lunedì scorso avevano dato Vivarini sempre più vicino alla panchina dell’Avellino. Ieri il patron D’Agostino ha chiarito tutto: “Andiamo avanti con Piero Braglia, non avrebbe senso chiamare un altro allenatore che poi vorrebbe una squadra su misura. Abbiamo fiducia nell’attuale tecnico”.
Premesso che quel “Vivarini sempre più vicino” era evidentemente una delle solite invenzioni, non resta che constatare i problemi di sempre in casa Avellino. Le ambizioni sono, sarebbero, alte ma nella costruzione di una squadra e nella preparazione di una stagione evidentemente incidono altre cose. Non discutiamo le qualità di Braglia, già il semplice fatto che venga messo in discussione l’allenatore dopo poche giornate è un passaggio sbagliato, figlio dell’improvvisazione. La retromarcia, che è uno schiaffo a chi aveva già annunciato l’esonero, ora deve comprendere altre cose: idee non più poche e confuse, ma una programmazione che sia all’altezza delle ambizioni di una città. Magari scelte più illuminate e convincenti sul mercato: è forse troppo?

Foto: logo Avellino