Riscatto. Dopo aver visto sfumare Kondogbia quando sembrava un'operazione ormai chiusa, il Milan è alla ricerca di un innesto che possa - oltre portare una ventata d'aria fresca alla mediana rossonera - rappresentare una valida risposta non solo al colpo dei cugini dell'Inter ma anche a tutte le critiche arrivate negli ultimi giorni per la gestione del mercato. Secondo le notizie emerse dal Belgio nelle ultime ore "la risposta" del Milan potrebbe essere Axel Witsel, uno dei centrocampisti più interessanti del panorama calcistico europeo perché capace di abbinare a delle ottime doti fisiche delle grandi abilità tecniche. Un giocatore come pochi che, vista anche alla sua duttilità, sarebbe l'ideale per qualsiasi allenatore. Lo sa bene il Milan, lo sanno bene i tanti club che negli ultimi anni hanno provato ad acquistarlo e lo sa bene anche Witsel che dopo "l'esilio" in Russia potrebbe essere pronto ad arrivare in uno dei campionati più blasonati.
Difficile dire se tutto ciò lo sapevano - ma probabilmente lo avevano intuito - anche i dirigenti dello Standard Liegi quando, nel 2004, andarono a prelevare un Witsel ancora 15enne dal Visé. Nello stesso anno, oltre a conquistare la prima presenza nella selezione nazionale belga under15, gioca un torneo internazionale in Ucraina dove viene eletto miglior giocatore della competizione: gli osservatori del club belga ci avevano visto bene. L'esordio in prima squadra avviene due anni dopo quando, a 17 anni appena compiuti, Preud'homme - all'epoca allenatore dello Standard - lo fa entrare al posto di Defour negli ultimi minuti del match contro l'FC Brussels. Poco dopo arriverà anche l'esordio in Coppa UEFA e man mano il centrocampista riuscirà a guadagnare sempre di più la fiducia del suo tecnico chiudendo la stagione con 16 presenze e 2 reti pur non essendo ancora maggiorenne. Tra alti e bassi e un titolo conquistato grazie anche ad una stagione straordinaria (che gli valse il titolo di 'Calciatore belga dell'anno') Witsel rimane in Belgio fino al 2011 quando a bussare alla porta dello Standard è il Benfica che si presenta con un assegno di 13,5 milioni di euro. Con il club portoghese il ragazzo nato a Liegi diventa subito uno degli inamovibile, portando spesso sulle spalle la sua squadra non solo in campionato ma anche in Champions dove si arrenderanno solo ai quarti di finali davanti ad un Chelsea nettamente più forte. L'esperienza in Portogallo però dura solo una stagione: nel settembre del 2012 lo Zenit di Spalletti decide infatti di pagare l'intera clausola di rescissione, pari a 40 milioni di euro, pur di portarlo in Russia. Dopo tre anni passati con il club russo, con cui il centrocampista ha dimostrato più volte di saper andare anche in goal, il belga ora sembrerebbe pronto per una nuova avventura per provare a vincere a 26 anni anche trofei ben più ambiti.
Dotato di una grande visione di gioco, Witsel può giocare come centrocampista centrale ma anche dietro le punte. Grazie al suo fisico però (186 cm per 81 kg) è stato più volte utilizzato anche come mediano davanti alla difesa ricoprendo quindi quasi tutti i ruoli del centrocampo. Una risorsa importante non solo per i club di cui ha vestito la maglia ma anche per la nazionale del Belgio di cui ormai è una colonna: dopo aver militato in tutte le selezioni giovanili nel 2008 Witsel ha fatto il suo esordio con la maglia della nazionale maggiore con cui ad oggi ha collezionato più di 40 presenze. Una grande affidabilità che potrebbe rivelarsi fondamentale per il Milan o per qualsiasi squadra che deciderà di affidare le chiavi del proprio centrocampo al ragazzo di Liegi.
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