B-landia: Cosimo Chiricò, l’asso nella manica
15.11.2017 | 20:40
Ancora troppo discontinuo, talvolta meraviglioso da seguire e capace di trasmettere un contagioso entusiasmo, in altre occasioni senza i giusti equilibri e con la tendenza a perdersi in un bicchiere d’acqua. Al momento il Foggia è ancora alla ricerca di un’identità ben definita, i recenti casi di Frosinone, Spal e Benevento non devono portare eccessive pressioni. I satanelli sono sempre una neopromossa e non bisogna fare il passo più lungo della gamba.
L’inizio di stagione ha comunque fornito un dato di fatto piuttosto evidente; in trasferta il potenziale offensivo riesce a fare la differenza, portando a casa punti pesanti. Ne sanno qualcosa Carpi, Pro Vercelli e Ascoli, anche Brescia e Cesena hanno dovuto sudare le proverbiali sette camicie per uscire indenni. Le scoppole delle prime giornate sono servite da lezione, Giovanni Stroppa ha lavorato sulla mente dei suoi ragazzi, sui meccanismi difensivi e i risultati gli stanno dando ragione, nell’attesa di trovare continuità anche tra le mura amiche.
L’invidiabile cammino esterno è il risultato dei miglioramenti registrati dal gruppo, senza però sottovalutare il fattore individuale, in primis Cosimo Chiricò. Il torneo cadetto è il miglior palcoscenico possibile affinchè un talento, ancora in parte inespresso, possa compiere un ulteriore e decisivo passo verso la completa maturazione. Il grande calcio non ha ancora avuto modo di conoscere l’estro, l’imprevedibilità, il genio di uno degli autentici trascinatori dei satanelli verso traguardi attesi da decenni dall’intera piazza.
Ad Ascoli l’esterno offensivo ha fornito ancora dimostrazione di una classe cristallina, un goal dall’elevato tasso di difficoltà ha chiuso definitivamente la gara, mandando in visibilio la numerosa tifoseria rossonera al seguito. Nel dna non mancano dribbling nello stretto, grande progressione, abilità nel rientrare verso l’interno e trovare l’angolino opposto, quello più lontano, dove qualsiasi estremo difensore non potrà mai arrivare. La filosofia di gioco di mister Stroppa esalta le caratteristiche di Chiricò, un profilo talentuoso, in grado di creare sull’esterno l’agognata superiorità numerica, far saltare gli equilibri, risultare decisivo in termini di goal e assist ai compagni.
Una variabile imprevedibile, dotata di un tasso tecnico superiore alla media, un elemento destinato a diventare spesso e volentieri un fattore. Una stagione a grandi livelli tra i cadetti potrebbe rivelarsi determinante nella fase cruciale della carriera, una fortuna da mettere al servizio della squadra non soltanto sotto il profilo della concretezza ed efficacia offensiva, ma anche tatticamente, in un calcio moderno che richiede ormai perennemente sacrificio e predisposizione alla copertura.
I segnali finora mandati dal talentuoso esterno fanno immaginare il meglio, anche dal suo rendimento dipendono le ambizioni di un Foggia potenzialmente in grado di costituire la mina vagante del torneo, a condizione che il collettivo riesca a mantenere un significativo equilibrio tra i reparti, finora troppo distanti tra loro. Nel panorama italiano sono sempre più rari i casi di elementi in grado di andare oltre il tatticismo, risultare utili in fase di non possesso e decisivi non appena si innesca l’azione offensiva.
Il Foggia vuole imparare dagli errori commessi nel recente passato, troppe le clamorose rimonte subite, l’obiettivo è chiaro: non sciogliersi più come neve al sole nella fase più delicata delle sfide. Cosimo Chiricò è l’asso nella manica, è la bussola per non perdersi sul più bello, Stroppa e l’intera città ne sono consapevoli, ora toccherà al diretto interessato rispondere presente ed essere costante protagonista nell’arco dell’intera stagione.
Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net