L'agognato ritorno tra i cadetti dopo un lungo calvario in terza serie, un mercato estivo da protagonista, una prima parte di campionato vissuta nei quartieri alti in virtù di un organico consolidato e rinforzato da elementi di qualità ed esperienza per la categoria. Sembrava di assistere ad un potenziale Benevento o Spal bis, del resto la rosa, il tecnico, il calore della piazza rappresentavano fattori in grado di far spiccare il volo alla Cremonese.
Purtroppo per i sostenitori grigiorossi è stata la malasorte a bloccare l'ascesa, presentando una lunga serie di infortuni che hanno ridotto al lumicino gli elementi a disposizione di mister Tesser. Se poi aggiungiamo alcuni episodi sfavorevoli in un paio di gare disputate soprattutto tra le mura amiche, si può comprendere a grandi linee la costante e palese involuzione dei lombardi, precipitati dalla zona play-off ad un anonimo e da non sottovalutare centro-classifica. L'astinenza al successo sta durando da tempo immemore, la difesa non è più impermeabile come un tempo, il centrocampo fa poco filtro e fornisce scarsi rifornimenti ad un reparto offensivo rimasto peraltro privo cammin facendo dei suoi principali punti di forza, ovvero Mokulu e Paulinho.
La crisi grigiorossa, seppure in parte giustificata dalla gremita infermeria, ha suscitato forte preoccupazione tra la tifoseria, dove l'ansia e il timore di ritrovarsi immischiati nella zona per non retrocedere hanno iniziato a prendere corpo. La forza di un ambiente, il carattere della squadra e il polso del tecnico devono emergere in primis nei periodi di difficoltà, dai quali si può uscire con successo soltanto potendosi aggrappare a qualità morali, professionalità e spirito di gruppo. Sta così avvenendo alla Cremonese, reduce da mesi di pareggi e sconfitte che l'hanno avvicinata sensibilmente alle bagarre salvezza ma capace di reagire in maniera coesa alle avversità.
I risultati stanno faticando a sorridere ai lombardi, ciò nonostante le ultime due prestazioni possono costituire un'iniziale inversione di tendenza, una reazione decisa al deludente trend. A Palermo gli uomini di Tesser hanno tenuto testa ad una delle corazzate del campionato, rispondendo colpo su colpo e riuscendo a recuperare lo svantaggio con il sigillo del promettente Scamacca. In casa contro la Salernitana ci si aspettava probabilmente di porre fine alla lunga striscia senza successi, i tre punti non sono arrivati bensì l'ennesimo pareggio che muove ben poco la classifica, anche se conferma la forza caratteriale della squadra nonostante mille difficoltà.
Siamo ormai prossimi al rush finale, la quota salvezza deve ancora essere raggiunta, risulta fondamentale ritornare alla vittoria, le difficoltà non mancano, al tempo stesso esistono i motivi per guardare al futuro con discreto ottimismo. L'ambiente è rimasto compatto, lo Zini con un buon afflusso di tifosi non fa venir meno il proprio appoggio alla squadra, la società ha dimostrato maturità e riconoscenza nel confermare Tesser, non soltanto il tecnico della promozione, ma colui che stava confermando la forza grigiorossa anche tra i cadetti prima della recente involuzione.
Un cambio alla guida tecnica poteva anche essere visto da diverse dirigenze come la prima e più semplice soluzione per uscire dal tunnel, in questo caso si sarebbe però corso il rischio di generare un autentico boomerang di autolesionismo. La rosa segue il proprio tecnico, apprezzato e stimato dalla piazza, Tesser era e resta tuttora l'uomo giusto per far terminare al meglio la stagione della gloriosa e ambiziosa Cremonese.
Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net