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B-landia: Kragl e Puscas. Quando il mercato invernale fa la differenza

21.02.2018 | 21:50

Qualcuno lo vorrebbe abolire, qualcun altro non lo sopporta ritenendolo esclusivamente causa di fastidi e destabilizzazioni. Il mercato invernale ha però dimostrato di essere l’autentica svolta di una stagione se si segue la strada caratterizzata da competenza, tempismo e fiuto per gli affari.

Ne sanno qualcosa Foggia e Novara, letteralmente trasformati dopo le operazioni definite a gennaio. I pugliesi hanno completamente cambiato volto, stravolgendo l’organico che aveva iniziato la stagione. Salutati diversi artefici della sofferta promozione tra i cadetti come Vacca e Chiricò, la dirigenza dei Satanelli si è affidata a diversi elementi esperti per la categoria, tra loro spiccano Scaglia, Tonucci e Greco, senza scordare qualche operazione chiusa all’estero, come testimoniato dall’arrivo di Duhamel. Tra i nuovi arrivi impossibile non mettere in prima fila chi ha realizzato ben quattro pesanti reti in cinque presenze, soprattutto se il suo ruolo non è l’attaccante. Ci stiamo riferendo ad Oliver Kragl.

Il tedesco non aveva trovato spazio a Crotone e andava alla ricerca di una piazza nella quale poter continuare il percorso di crescita intrapreso ai tempi di Frosinone. Nessuno poteva immaginare un impatto simile, nonostante fossero note le grandi qualità dalla distanza dell’esterno tedesco. Si riteneva che servisse tempo sia per l’ambientamento del diretto interessato, sia in termini di amalgama in una rosa profondamente rinnovata. E invece… pronti via e con quattro autentiche sassate il classe ’90 ha spinto il Foggia per la prima volta in una posizione più tranquilla. Il campionato cadetto è lungo e si impiega un attimo a ritornare nelle sabbie mobili, ma i pugliesi sotto le nuove vesti sembrano aver ritrovato ottimismo e conosciuto la capacità di gestire al meglio i periodi difficili delle sfide. Complimenti al Ds Nember per aver individuato ed essersi assicurato in breve tempo gli elementi utili a far svoltare la stagione.

Anche a Novara i goal occorrevano come il pane. Maniero e Macheda andavano a corrente alternata, Sansone sta faticando a ritornare il giocatore ammirato ai tempi del Sassuolo ed è stato sacrificato Da Cruz dinanzi alla ricca offerta del Parma. Ecco che andava trovato un profilo di un certo livello, in grado di andare potenzialmente in doppia cifra. La dirigenza piemontese l’ha trovato in George Puscas, in uscita da Benevento e destinatario di qualche fischio nelle ultime apparizioni dopo essere stato uno degli artefici della prima storica promozione dei sanniti nella massima serie. Talento finora espresso soltanto in parte, la punta scuola Inter aveva bisogno di una piazza che lo facesse risentire protagonista, punto forte all’interno di un progetto.

Novara – Puscas, un matrimonio sulla carta assai invitante, in pratica perfettamente azzeccato. La bellezza di cinque goal in tre gare hanno regalato nuovamente al torneo cadetto un altro bomber di prima fascia, con ulteriori margini di crescita. I piemontesi, al contrario del Foggia, non hanno sentito l’urgente bisogno di rivoluzionare la rosa, sul mercato erano esclusivamente alla ricerca dei tasselli giusti nei ruoli ritenuti scoperti, elementi chiamati a fornire un contributo importante per la crescita qualitativa del gruppo. Il campo sta dando ampiamente ragione ad entrambe le formazioni.

La panchina di Stroppa si è nuovamente riconsolidata e il peggio sembra ormai definitivamente passato, anche in considerazione delle ritrovate vittorie tra le mura amiche, fattore fondamentale per dare continuità ai blitz piuttosto frequenti lontani dallo Zaccheria. Il Novara si è affidato a mister Di Carlo, con l’obiettivo di recuperare il terreno perduto. In entrambi i casi la zona pericolosa incute meno timori, soltanto il tempo aiuterà però a capire se esistono i margini per alzare l’asticella.

Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net