B-landia: quando sono i leader a salire in cattedra
16.05.2018 | 20:25
Ancora 90′ alla conclusione della regular season e per l’ennesima volta sono i leader a rendere più vicini i rispettivi obiettivi.
Il Frosinone allunga sul Palermo e diventa esclusivo padrone del proprio destino, battendo il Foggia sarà serie A diretta dopo la beffa della passata stagione. A Chiavari il match – winner è stato Federico Dionisi, forse protagonista della sua non miglior stagione a livello assoluto ma sempre presente nei momenti chiave. Il rigore sbagliato avrebbe potuto trasformarsi in un autentico boomerang, ben difficile da gestire a livello psicologico sia per il bomber che per il collettivo. E invece alla prima occasione si è immediatamente riscattato, vanificando l’uscita del quasi insuperabile Paroni e confermandosi, come se ce ne fosse ancora bisogno, anima e cuore del Frosinone.
Nelle ultime settimane l’aria era diventata piuttosto pesante ad Avellino, il cambio alla guida tecnica non stava portando i risultati sperati e la classifica preoccupava sempre più, mettendo in evidenza le difficoltà emotive e tattiche di una formazione che non pensava di ritrovarsi immischiata fino alla fine nella lotta per non retrocedere. Ci ha pensato bomber Castaldo a far esplodere di gioia il Partenio, il suo goal contro lo Spezia è valso tre punti dall’enorme peso specifico. Nelle fasi più delicate di un’annata, quando diversi elementi si nascondono, pensano al compitino, non si assumono responsabilità e non incidono quando il gioco si fa più duro, una dei giocatori più rappresentativi dei Lupi ha messo la firma su un successo vitale nel presente e in prospettiva.
I tifosi della Cremonese non festeggiavano un successo da quasi 4 mesi, erano ben 18 le gare che non vedevano i grigiorossi conquistare l’intera posta in palio. Un trend preoccupante, con il quale dopo Tesser ha dovuto fare i conti anche Mandorlini, costretto a lavorare soprattutto sotto l’aspetto psicologico con una squadra collocata in zona play-off e letteralmente crollata nel girone di ritorno, oltre che falcidiata da un’incredibile serie di infortuni ad alcuni pezzi pregiati del mercato estivo. Il successo è arrivato in una delle gare più complicate, contro il Venezia, una delle formazioni più in forma. Il sigillo che ha messo in cassaforte i 3 punti porta la firma di Simone Pesce, uno di quei giocatori che non mollano mai un centimetro, non tirano mai indietro la gamba, gettano il cuore oltre l’ostacolo, un simbolo della vera gavetta. Uno di quei leader dentro e fuori lo spogliatoio, un riferimento per tecnico e compagni, l’uomo in più nel momento cruciale.
E’ doveroso paragonare l’attuale classifica dell’Ascoli a quella risalente all’arrivo in panchina di Serse Cosmi, il quale sta provando a completare un’altra impresa calcistica. A Pescara i suoi ragazzi, approfittando anche della superiorità numerica dovuta all’espulsione di Coda, hanno vinto con merito, gettando al vento un numero infinito di occasioni da rete e facendo tremare i legni in ben tre circostanze. Per fortuna dei marchigiani la dura legge “goal sbagliato, goal subito” stavolta non ha manifestato effetti. I 3 punti conquistati all’Adriatico pesano come un macigno e l’Ascoli può continuare a credere alla salvezza grazie all’incornata di Tommaso Bianchi, un difensore in versione goleador, uno di quegli elementi spesso ben lontani dalle luci dei riflettori, uno di quei ragazzi sui quali immancabilmente non si sbaglia a far affidamento. Carisma, carattere, attaccamento alla causa.
Promozione diretta, salvezza, zona play-out, sono tantissimi gli obiettivi ancora in ballo. Saranno come sempre decisivi gli episodi oltre i giocatori in grado di fare la differenza e ad alzare l’asticella. Tra loro non soltanto i più dotati tecnicamente e i bomber, ma i leader, le guide dello spogliatoio, i giocatori più legati alle rispettive piazze a prescindere dal ruolo, dai quali diverse compagini chiederanno gli straordinari. Chi per realizzare un sogno, chi per non sprofondare all’inferno.
Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net