Bari – Empoli 0-4, una gara assolutamente a senso unico nonostante le premesse della vigilia. Sabato al San Nicola è andata in scena una brutta copia del Bari, ormai pericolosamente abituato a perdere gli scontri diretti tre le mura amiche e caratterizzato da continui cambiamenti nell'11 titolare. Dall'altra parte un Empoli semplicemente devastante, capace di incantare per identità di gioco corale, spirito di gruppo, personalità e individualità fuori categoria.
Non mi riferisco esclusivamente al pazzesco tandem Caputo – Donnarumma che da solo vale già ampiamente il prezzo del biglietto ed è in grado di far prendere il volo a qualsiasi compagine avente una base solida. Da decenni l'Empoli rientra nell'elite dei club a livello nazionale e non solo nella valorizzazione del settore giovanile. Abbiamo ormai perso il numero dei talenti riusciti a meritarsi la chiamata dei grandi club dopo aver espresso le proprie qualità in un ambiente ideale per chi ha intrapreso un determinato processo di crescita.
Il club toscano non ha però mai tolto un occhio al mercato estero, andando alla ricerca di ghiotte occasioni da cogliere al volo in termini qualità – prezzo. Un esempio recente è rappresentato dall'operazione perfezionata esattamente un anno fa, nel gennaio 2017, quando dall'Olimpia Lubiana è stato acquisito il cartellino di Miha Zajc. Investimento da 1,5 milioni di euro per un talento dalla classe cristallina non ancora notato dalle big europee all'età di 22 anni. Eppure 20 reti in 83 presenze e la conquista del campionato sloveno nel 2016 non avrebbero dovuto passare tra l'indifferenza generale a livello di scouting.
Gli azzurri sono reduci da una stagione maledetta terminata con una cocente retrocessione quando la salvezza sembrava ampiamente a portata di mano fino a poche giornate dal termine. Soltanto tra i cadetti il talento sloveno ha avuto la continuità d'impiego necessaria per far lasciare il segno e non a caso l'Empoli ha preso il volo. Trequartista di elevato livello con ulteriori margini di miglioramento, in caso di necessità utile anche arretrato in cabina di regia, Zajc ha la capacità di spaccare le partite, in virtù di un'ottima tecnica di base, invidiabile visione di gioco, abilità nello stretto e efficacia sui calci piazzati, anche dalla lunga distanza.
Ne sa qualcosa il Bari, con il volo di Micai vanificato dall'autentica prodezza dello sloveno, in grado di piazzare dalla lunga distanza la sfera nel set, una traiettoria perfetta, una conclusione imparabile. Il classe '94 si sta confermando un tassello imprescindibile nell'11 empolese, registrando un'ulteriore accelerata durante la gestione Andreazzoli, essendo sempre più vivo nel gioco e trovando con estrema continuità lo spazio necessario per far male all'avversario.
L'Empoli ha imparato sulla propria pelle che non ci si può permettere di staccare mentalmente la spina man mano che risultati e prestazioni procedono come meglio non potrebbero e il raggiungimento dell'obiettivo pare avvicinarsi. Un errore già compiuto e costato carissimo. È però indubbio evidenziare come il club del Patron Corsi pare aver intrapreso la retta via e per l'ennesima stagione sia pronto a farsi trascinare da talenti autentici, molto spesso i futuri gioielli contesi dalle big in sede di mercato.
Le corazzate arrivano però spesso in ritardo, da decenni l'Empoli è invece sinonimo di programmazione, lungimiranza, competenza e fiuto per gli affari. Miha Zajc è pronto a rivelarsi come uno dei giovani più talentuosi e decisivi dell'intero torneo cadetto, al San Nicola si è preso la luce della ribalta con la personalità del campione. Se sono rose...
Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net