Il Milan ha piazzato il suo secondo colpo di mercato. E stavolta si tratta di un botto a tutti gli effetti. Adriano Galliani si era già assicurato Andrea Bertolacci, un altro importante tassello per il centrocampo rossonero, reparto che - come la difesa - necessita di maggiori rinforzi. La dilagante esterofilia tipica dei tifosi italiani ha portato sostenitori del Milan e non a chiedersi attraverso i social se davvero l'ex centrocampista del Genoa valesse tutti i soldi che sono stati spesi (20 milioni di euro). Magari forse solo perché non c'è un "ic" al termine del suo cognome... In realtà il forte mediano italiano sarà fondamentale per Mihajlovic (basti pensare a quello che ha dimostrato sul campo nell'ultima annata e alla sua crescita esponenziale delle ultime 2-3 stagioni), così come saranno di primaria importanza i gol di Carlos Bacca. Perché lui, il centravanti colombiano proveniente dal Siviglia e fresco di doppia Europa League messa in bacheca, di reti ne ha sempre siglate. Tante, pesanti, di pregevole fattura, semplici ma decisive. L'accordo tra le parti è ormai stato raggiunto, manca solo il tanto agognato annuncio ufficiale. Al bomber sudamericano andrà un contratto di cinque anni da 2,5 - 2,7 milioni di euro a stagione, mentre al club andaluso con ogni probabilità sarà versata la clausola di rescissione da 30 milioni di euro. Ancora da concordare le modalità di pagamento, ma si tratta di puri e semplici dettagli: Bacca è già proiettato verso la sua nuova esperienza rossonera, una manna dal cielo dopo la doppia cocente beffa Kondogbia-Jackson Martinez che aveva travolto le velleità del club di Berlusconi il quale alla fine si è ritrovato con un pugno di mosche in mano. In sette giorni la musica è cambiata, in attesa dei prossimi botti a cinque stelle che di sicuro il Milan saprà e dovrà piazzare.
Gol sudamericani che partono da lontano. Esattamente dal 2007, quando Bacca coltivava il proprio killer instinct dell'area di rigore con lo Junior, squadra di Barranquilla oggi nella massima serie del calcio colombiano. In quattro anni 47 gol in 87 presenze e la sensazione di trovarsi di fronte a materiale umano pronto per esplodere a livelli decisamente più elevati. L'occasione d'oro si chiama Club Bruges, fiero e privilegiato nell'accoglierlo nel primo biennio europeo della carriera dell'attaccante. Un esordio da leccarsi i baffi: 28 centri in 45 apparizioni complessive. Quanto basta per convincere il Siviglia all'investimento nell'estate del 2013: operazione da 7 milioni di euro, una cifra adesso più che quadruplicata col passare delle prestazioni e dei gol. Bacca voleva l'esperienza europea con i fiocchi? Sta dimostrando di fare man bassa di successi proprio in... Europa League. Perché vincerne due di seguito è roba da pochi eletti, specie se nell'ultima finale, quella di Varsavia contro il sorprendente Dnipro, metti a segno una doppietta decisiva. Un bis che ha messo in mostra ancora una volta tutte le sue caratteristiche: freddezza sotto porta, tipica tecnica sudamericana, intelligenza tattica, abilità nel gioco aereo e forza fisica nei contrasti. Ogni volta che trova la via della rete, si inginocchia e ringrazia Dio. "Lui mi ha dato le qualità per giocare a calcio e per questo ogni volta che segno alzo le braccia al cielo. Quando iniziai la mia carriera, ho avuto qualche incidente che poteva farmi smettere di giocare. Ho commesso gravi errori. Dio, però, mi ha mostrato la strada", ha sempre ribadito Bacca. Che di gol ne farà sicuramente anche in Italia. E pensate che cosa potrebbe succedere se gli dovesse essere affiancato un certo Zlatan Ibrahimovic...
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