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BALIC, CLASSE E FRESCHEZZA AL SERVIZIO DELL’UDINESE

03.02.2016 | 09:30

“Sono entusiasta dell’Udinese, ma c’è sempre un senso di tristezza quando si va via, ecco perché innanzitutto vorrei augurare le migliori fortune ai miei ex compagni di squadra. Com’è andata? Ad essere sinceri non ho mai pensato molto al trasferimento. Sapevo che c’erano degli interessi per me, ma nelle ultime settimane ero già proiettato sulla nuova stagione. Credo che l’importante sia essere felici e io in questo momento lo sono, eccome! La gente dice che l’Udinese ha preso il nuovo Pirlo? È bello sentire parlare così di se stessi, ma è anche un peso, nella maggior parte dei casi questi paragoni sono difficili da sopportare. Io so che devo lavorare per migliorare, giorno dopo giorno, e sicuramente in Italia dovrò imparare a combattere la pressione, fa parte del gioco. Però so di avere ancora margini di miglioramento, sono pronto a dare il massimo”. Parole uscite dalla bocca di un 18enne, che ragiona già da veterano consumato. Il virgolettato è da attribuire ad Andrija Balic, il centrocampista croato a cui l’Udinese ha fatto sottoscrivere un contratto di quattro anni e mezzo, scadenza 30 giugno del 2020. Operazione da circa 4 milioni di euro: una trattativa che vi abbiamo raccontato sin dagli albori, dapprima svelandovi il nuovo assalto dei friulani, che a lui avevano pensato la scorsa estate (esattamente come la Juve) e poi accompagnandovi passo passo nelle ultime due settimane della sessione invernale, fino al definitivo via libera arrivato dal cda del sodalizio di Spalato. Sono stati giorni fondamentali per il futuro del gioiellino dell’Est, con lo stato maggiore dell’Hajduk, ormai il suo ex club, che era andato a trattare anche in Spagna la cessione di Andrija. C’era forte il Betis, al di là di un abboccamento con l’Atletico Madrid. Incontri, riunioni e quant’altro, ma alla fine la differenza l’ha fatta la volontà del ragazzo, che ha scelto consapevolmente l’Udinese perché l’eco delle gesta friulane ha abbondantemente travalicato i confini nazionali. Balic sa bene che la società dei Pozzo sa lavorare alla perfezione con i giovani: numerosissimi i prospetti che hanno trovato nello stadio “Friuli”, oggi Dacia Arena, l’ideale trampolino per la loro carriera. Qualche illuminato dell’ultima ora, nel leggere la carta d’identità dell’ultimo arrivato in casa bianconera, aveva profetizzato: “lo aggregheranno alla Primavera”. Ipotesi confutata subito da Stefano Colantuono, nel corso della conferenza stampa tenuta alla vigilia del match contro l’Empoli: “Balic? Lo convoco sicuramente, è un ragazzo molto forte e di grande prospettiva”. Detto, fatto: Balic precettato per la trasferta del “Castellani” che gli consentirà di respirare per la prima volta l’aria della Serie A, con la maglia numero 99 sotto la pettorina.

Andrija nasce a Spalato l’11 agosto del 1997 e si accosta al mondo del calcio sgambettando per il Dugopolje, la squadra del limitrofo paesino da 3500 anime nel quale è cresciuto. Già all’età di 10 anni entra nel vivaio del Hajduk, dove percorre tutta la trafila delle giovanili fino all’esordio in prima squadra, datato 13 aprile 2014, quando l’allenatore dei tempi, l’ex juventino Igor Tudor, gli concede la gioia dell’esordio lanciandolo nella mischia a un quarto d’ora dalla fine del derby con l’RNK Spalato. Da quel momento quella di Balic è stata un’escalation continua, certificata dai 10 gol e 5 assist messi a referto in 43 presenze, alle quali vanno sommate le 10 accumulate con le rappresentativa juniores della Croazia, dall’Under 17 all’Under 19. Numeri importantissimi per un baby centrocampista, per quanto universale poiché in grado di ricoprire praticamente tutti i ruoli nella terra di mezzo, anche se in patria è stato schierato prevalentemente sulla trequarti. A Balic piace puntare l’area avversaria, ma è per la visione di gioco e le movenze – oltre che per la chioma – che Andrija si porta appresso l’appellativo di “Pirlo dei Balcani”. Un macigno più che un paragone, come ammesso dallo stesso diretto interessato. Chi lo conosce bene, però, non ha dubbi sul fatto che il predestinato di Spalato ha tutte le carte in regola, comprese quelle caratteriali, per vincere la sua prima sfida lontano (ma non troppo) da casa. In attesa che dal rettangolo verde inizino a pervenire i primi riscontri, la sensazione è che l’Udinese ha fatto davvero l’affare. 

 

Foto: sito ufficiale Udinese