“Balla, balla” solo per Mou. Il caso Karsdorp e la disinformazione su Matic e Veretout
11.11.2022 | 14:00
Siccome a tutto c’è un limite, mettiamoci un punto. Leggiamo (meglio: ci fanno leggere) che la Roma non decolla perché ha troppi assenti, perché Matic non è in linea con le richieste di Mourinho, avanti così con una serie di sfondoni senza senso. Parlano di bellezza, se seguissero il mercato – e non fossero impegnati in camerino per tre giorni a settimana – scoprirebbero che il tanto vituperato Matic era stato una richiesta precisa di Mourinho. Patetico parlare di Veretout che lo Special One non ha più voluto e che era stato relegato al ruolo di riserva. Chi sostiene il contrario è semplicemente disinformato, come spesso gli accade. I tifosi della Roma sono liberi, liberissimi, di idolatrare il loro allenatore anche in assenza di risultati, giustamente ricordano la conquista di un trofeo, ma il gioco è quello che è. Non servono “ballerini” con un superego smisurato (e scarsa conoscenza della materia) per stabilire la verità. In questo mondo giornalistico dove il sessismo non viene punito, dove non si rispetta un amico per fare uno scoop (?!) in prima pagina sulle sue condizioni di salute, dove si critica per una copia (non di giornale…) in più sarebbe il caso di metterci un punto. “Balla balla” è anche il contenuto di un’altra considerazione, si parla addirittura di disonestà intellettuale simile a quella di chi ha criticato Allegri. Premesso che dare del disonesto senza un motivo a chi si esprime in libertà (puoi condividere oppure no) è un esercizio vile, simile a quello del sessismo o di uno scoop in prima pagina su un amico che sta male (non si può dimenticare).
Quale sarebbe la disonestà intellettuale? Siamo al paradosso di chi per difendere offende dopo averlo fatto – senza sosta – nelle suddette occasioni. Allegri ha dimostrato di essere un grande allenatore in passato, l’ultimo non è lo stesso. È alla Juve da 17 mesi, non da 5, gli infortuni di quest’anno non l’hanno aiutato ma anche così si può vincere in Israele e restare come minimo in corsa per la qualificazione Champions fino all’ultima giornata. Chi fa queste considerazioni, in compagnia di qualche alleato che alza fumo sullo stesso doppio binario José-Max, è lo stesso che nel 2021 aveva negato la minima possibilità di un ritorno di Allegri alla Juve. Esattamente come pensava che in bianconero sarebbe andato Simone Inzaghi e non Sarri, quindi continua a vivere in un mondo non suo. Ma ora stiamo in silenzio: oggi è venerdì, giorno di prove, edicola – come al solito – deserta e camerini pieni. Un’ultima cosa su Karsdorp: Mourinho è padrone di fare ciò che ritiene, ma quell’uscita pubblica – così violenta – non appartiene al decalogo del miglior comportamento, in casi del genere si lava in famiglia e stiamo parlando dell’abc. Ovviamente c’è stato chi ha condiviso anche questa iniziativa, classico esempio di “appecoronato che preferisce fare il tifoso-giornalista-radiocronista piuttosto che conoscere regole scritte dentro uno spogliatoio”. Karsdorp poteva essere punito, ma in tanti altri modi. Tranne quello che ha scelto Mourinho.
Foto: twitter Roma