PERSONALITÀ E TANTA GAVETTA: BARBERIS, LA PRIMA VOLTA IN A NON SI SCORDA MAI

C'è sempre una prima volta, a confermarlo è Andrea Barberis che, alla sua 48esima presenza, trova la sua prima gioia in massima serie. Un gol, tra l'altro, bello da vedere e rivedere. Un concentrato di tecnica ed eleganza, Barberis disegna una parabola perfetta su punizione che si spegne alle spalle del malcapitato Nicolas. "Zenga prima della partita mi ha detto di togliere lo zero dalla casella dei gol fatti in Serie A, per questo sono andato subito da lui quando ho segnato", questo il suo commento nel post partita. Così il Crotone sbanca il "Bentegodi" di Verona stendendo l'Hellas per 3-0, il centrocampista apre le marcature al 3', poi archiviano la pratica Stoian al 54' e Ricci al 67'. La squadra di Walter Zenga torna a respirare ottenendo un successo a dir poco vitale contro una diretta concorrente per la salvezza. Un blitz compiuto con personalità e determinazione, per Barberis la giornata di ieri resterà per sempre nel libro dei ricordi. Il ragazzo, nato a Genova l'11 dicembre del 1993, dopo una lunga gavetta è riuscito ad imporsi con personalità nel calcio che conta. Si tratta del giusto premio dopo i tanti sforzi compiuti negli anni precedenti: il suo percorso inizia nel 2005 nelle giovanili del Finale, squadra in cui cresce e muove i primi passi. Successivamente, nel 2011, passa al Varese che dopo pochissimo tempo lo manda in prestito al Palermo. In maglia rosanero ha l'opportunità di disputare il campionato Primavera, l'anno dopo si trasferisce in prestito al Pisa e si misura per la prima volta con un campionato professionistico. La sua esperienza in Toscana è a dir poco positiva, il bilancio personale al termine del torneo è di 23 presenze condite da 2 reti. L'anno dopo rientra alla base, il Varese è in Serie B e decide di confermare in rosa il promettente mediano. In silenzio e a piccoli passi Barberis inizia a ritagliarsi il proprio posto in squadra fino a diventare un perno fondamentale all'interno dell'undici titolare. Il suo rendimento è sempre più convincente e le prestazioni attestano la sua esponenziale crescita. In serie cadetta Barberis apprende i segreti del mestiere, migliora sia nella fase di interdizione che di impostazione. La sua visione di gioco gli permette di essere sempre pronto a organizzare la manovra, il classe 1993 in quegli anni viene considerato uno dei migliori registi della categoria e non a caso, dopo il fallimento del Varese, non fatica affatto a trovare squadra. Nella stagione 2015-2016, infatti, a puntare su di lui è il Crotone che lo tessera senza esitare. Il tecnico Ivan Juric gli affida immediatamente le chiavi del reparto nevralgico, lui risponde con prove convincenti che vanno sempre oltre la sufficienza. Per Barberis e per il Crotone si tratterà di una stagione indimenticabile che si concluderà con la prima storica promozione in Serie A per il club calabrese. Un traguardo inedito, raggiunto con dedizione, impegno e sudore. Barberis contribuisce attivamente con le sue 26 presenze. L'anno dopo Barberis viene puntualmente riconfermato in rosa e finalmente, l'ambizioso ragazzo nativo di Genova, ha l'opportunità di affacciarsi nel panorama del grande calcio. Barberis, però, con il Crotone scrive un'altra pagina importante di storia ottenendo un'insperata salvezza con Davide Nicola in panchina. Per questo motivo entra di diritto nel cuore di tutti i tifosi rossoblu che ormai lo amano e lo stimano dimostrandogli costantemente il proprio affetto. Termina la stagione, ne inizia un'altra e Barberis è ancora lì a giocarsi le sue chance. La società calabrese puntualmente gli rinnova la fiducia e, quindi, il contratto estendendolo fino al 30 giugno del 2019. Lui, sempre concentrato e attento a curare i dettagli con il lavoro settimanale, risponde sul campo proprio come accaduto ieri, con una perla di rara bellezza. Il suo presente è a Crotone, alla corte di Walter Zenga. Il suo futuro, però, se le prestazioni dovessero conservare questo livello, potrebbe essere sicuramente in una big del nostro calcio. Barberis, la prima volta in Serie A non si scorda mai. Foto: zimbio