Baresi: “Il calcio è cambiato, non ho mai avuto un procuratore. Oggi non so se resterei a vita al Milan”
08.11.2024 | 11:06
In una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, per presentare una sua autobiografia, Franco Baresi ha fatto un viaggio tra passato e presente, citando suoi aneddoti e parlando di come il calcio si sia trasformato. L’ex difensore ha raccontato anche del virus che nell’81 lo tenne lontano dai campi da gioco per 4 mesi.
“Fu un’infezione al sangue: una volta individuato lo stafilococco, trovarono l’antibiotico giusto. Ma la ricerca non fu breve. Da giovane pensi di guarire il giorno dopo, ma passare dal campo alla sedia a rotelle fu un momento delicato: non riuscivo quasi a camminare per i dolori e mi facevo delle domande”.
Sul Milan e il calcio moderno: “Io e Berlusconi abbiamo avuto un rapporto molto bello: era attento all’atleta, ma anche alla persona. E ritirare la maglia numero 6 fu qualcosa di mai visto prima. Se oggi sarei rimasto al Milan a vita? Non so. Il calcio è cambiato, io non ho nemmeno mai avuto un procuratore. Restare al Milan era una cosa naturale. Per guadagnare di più? Sì, ma ci si pensa sempre dopo. Certo, oggi le cifre che girano sono molto diverse”.
L’esperienza nella foresta amazzonica: “Ho visto popoli in un mondo a sé, realtà incredibili che ti fanno pensare quanto è vasto il pianeta. Questo ti aiuta a relativizzare e a dare più valore alle piccole cose, è stata un’esperienza che mai avrei pensato di vivere”.
Foto: X Milan