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Bastos, il gigante per alzare il muro laziale

16.08.2016 | 09:38

La Lazio, in questa sessione di mercato, ha deciso di uscire dal fortino per portare avanti una serie di interessanti trattative in entrata. Dalle parti di Formello, la tempesta scatenata dal caso Bielsa è ormai acqua passata. Alla fine, il più piccolo dei fratelli Inzaghi si può ritenere soddisfatto: sono arrivati Vargic, Lukaku, Immobile, Wallace, Leitner e infine quel giocatore richiesto per compiere il tanto agognato salto di qualità in difesa: Bastos. Già, si è fatta la volontà di Simone. Il tecnico biancoceleste avrà così un pacchetto arretrato formato da quattro difensori centrali per il campionato: gli olandesi De Vrij e Hoedt (verosimilmente saranno i due titolari)), il brasiliano Wallace e, appunto, Bastos. Quella per il difensore angolano è stata una trattativa lampo, definita in pochi giorni. Certo, l’obbiettivo principale di Tare e soci rispondeva al nome di Rodrigo Caio del San Paolo, ma la pista brasiliana è poi naufragata. Dopo quest’intoppo, Lotito ha subito avvallato il profilo dell’ormai ex difensore del Rostov. Al club russo la Lazio verserà una cifra intorno ai 6.5 milioni di euro, per un trasferimento a titolo definitivo. Con il ragazzo, poi, è tutto concordato: quinquennale da un milione di euro a stagione farcito da diversi bonus. D’altronde, non è una novità: questo è il mercato dei difensori, per loro si farebbe di tutto. E il gigante Bastos è l’identikit perfetto per sposare la causa laziale: Barolomeu Jacinto Quissaga, in arte Bastos, si integrerà perfettamente con De Vrij, il ‘Ministro della difesa laziale’. La Lazio, dunque, abbandona giocoforza la trattativa per l’ala del Rennes Ntep, vista la sua valutazione di 9 milioni di euro ritenuta troppo alta, mentre valuta Alessio Cerci, che è rientrato all’Atletico Madrid dopo i prestiti a Milan e Genoa. Ma è l’angolano la pedina che serviva per completare lo scacchiere di mister Inzaghh. Bastos è un gigante, alto 1,88, ma allo stesso tempo è agile e in grado di disimpegnarsi con l’aurea nobile e virtuosa del difensore navigato. L’ex Rostov fa parte della leva calcistica del 1991 e si è fatto le ossa nelle fredde campagne del campionato russo. In alcune occasioni è stato impegnato anche da mediano, ma Bastos può agire egregiamente anche sulle fasce della retroguardia. Il nuovo giocatore di Inzaghi ha iniziato a muovere le prime pedate nella squadra della sua città natale, l’Atletico Luanda. Dopo due stagioni ad alti livelli, puntuale arriva  la chiamata dalla tanto sognata Europa. Nel 2013 si trasferisce in Russia, per firmare un contratto triennale con  il Rostov. E, in quella stessa stagione, ha subito alzato al cielo la Coppa di Russia. Ora, però, l’Italia lo chiama, e Bastos risponde: per la gioia di Inzaghi.

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