Belotti all’incrocio Milan, ripensando a quel che poteva essere
Confermarsi nel mondo del calcio non è mai semplice, a maggior ragione quando si è reduci da una stagione straordinaria, forse irripetibile. E’ il caso di
Andrea Belotti, che oggi pomeriggio sarà protagonista in quello che avrebbe potuto essere il suo nuovo stadio:
San Siro, naturalmente a tinte rossonere. Già, perché dopo le 26 reti messe a segno nell’ultimo campionato, terzo in classifica marcatori dietro
Dzeko e
Mertens, il
Gallo è stato uno dei principali candidati a fungere da ciliegina della torta all’interno del mercato del
nuovo Milan, targato
Fassone e
Mirabelli. Per stessa ammissione dell'amministratore delegato, il quale spese pubblicamente il suo nome unitamente a quelli di
Aubameyang e
Morata, poi sfilatosi a beneficio del
Chelsea. Andrea qualche dubbio sulla sua permanenza in granata lo ha avuto, se è vero - come è vero - che
Cairo quest'estate aveva espresso l'esigenza di parlare a quattr’occhi con il ragazzo, per verificare le sue motivazioni. D'altronde, a 23 anni ed in piena fase di decollo, era assolutamente lecito ambire ad un club di maggior cabotaggio. Ad ogni modo, il
Milan ha optato per il meno dispendioso
Kalinic e alla fine
Belotti è rimasto al
Toro, anche perché nessuno dall'estero si è presentato con i famosi 100 milioni della clausola. Il resto è pura attualità: il bomber bergamasco, anche a causa dell’infortunio al collaterale, con allegato recupero affrettato in vista del nefasto playoff con la
Svezia, finora ha realizzato appena 3 gol nella corrente edizione della
Serie A. Domenica scorsa l'errore dal dischetto - decisivo - contro il
Chievo, oggi il
Gallo proverà ad interrompere la bimestrale astinenza (non segna dal 20 settembre) proprio contro il
Milan. Ripensando, inevitabilmente, a quel che poteva essere e non è stato. Foto: sito ufficiale Torino