Benali, il libico di Manchester all’inseguimento della Serie A
06.06.2016 | 09:30
Dal 9 giugno 2015 al 9 giugno 2016: esattamente 365 giorni dopo il Pescara può coronare l’inseguimento alla Serie A, fermatosi la scorsa stagione sulla traversa colpita da Melchiorri al 92’ contro il Bologna. In riva all’Adriatico il massimo proscenio calcistico manca dal 2013, anno della retrocessione seguita all’ultima promozione griffata Zeman: era lo squadrone dei Verratti, Insigne e Immobile. Massimo Oddo sulle orme del boemo Zdenek: dopo essere salito sul treno in corsa al termine della scorsa annata e aver soltanto sfiorato il sogno, con un finale di campionato da urlo, in questa stagione l’ex terzino di Lazio e Milan – campione del mondo nel 2006 – ha pienamente confermato le impressioni sul suo conto. Giovedì al Trapani servirà una mezza impresa, ossia vincere con almeno due gol di scarto, per far valere il miglior piazzamento nella regular season. In caso di parità di punteggio, infatti, non vi sarebbero tempi supplementari o rigori. Ma dopo il 2-0 di ieri sera, con annessi strascichi (vedi il caso Petkovic), la montagna da scalare per gli uomini di Cosmi sembra davvero ripida. Quell’ingenua espulsione di Scozzarella ha maledettamente complicato la vita ai siciliani, orientando definitivamente l’inerzia a favore degli abruzzesi. Serviva sbloccarla e ci ha pensato Ahmad Benali, al 2’ della ripresa, correggendo alle spalle di Nicolas il cross basso di Zampano sugli sviluppi di una respinta del portiere ospite su tiro di Verre. Difficilmente il versatile centrocampista 24enne potrà dimenticare il boato dei 17mila tifosi del Delfino, esplosi nuovamente dopo una ventina di minuti per celebrare il 30esimo sigillo di Gianluca Lapadula, autentico fuoriclasse in cadetteria.
Per il nostro personaggio del giorno, munito di un fisico scattante (173 cm per 66 kg), il raggiungimento della Serie A significherebbe anche certezza del futuro, quantomeno dal punto di vista della titolarità del cartellino. Lo scorso 29 agosto, quando il Pescara lo prelevò in prestito dal Palermo (che a sua volta lo aveva messo sotto contratto l’8 giugno 2015, a parametro zero), le due società concordarono infatti l’obbligo di riscatto, in caso di promozione, in capo alla società del presidente Sebastiani. Dopo averla soltanto respirata per due mesi in rosanero, evidentemente Iachini non lo reputò ancora pronto, Benali potrebbe quindi definitivamente agguantare la A in biancazzurro.
Sarebbe l’ideale coronamento del percorso intrapreso dal già nazionale libico, nato però in Inghilterra, a Manchester, il 7 febbraio del 1992 e formatosi calcisticamente nell’Academy del City. Nel giorno del suo diciottesimo compleanno i Citizens gli fecero firmare il primo contratto da professionista, scese in campo 6 volte con la formazione Under 21 senza mai arrivare alle soglie della prima squadra. E così, dopo una negativa esperienza al Rochdale in League One, nell’estate del 2012 Benali si ritrovò svincolato. Gli scout del Brescia, dopo aver ricevuto relazioni positive, fiutarono l’affare e lo portarono all’ombra del Rigamonti, facendogli sottoscrivere un triennale. La prima stagione gli servì per ambientarsi in una realtà del tutto nuova: appena 10 spezzoni per un totale di 125 minuti. Nel successivo biennio tutt’altra musica: a referto 70 presenze in Serie B, con 13 reti e 5 assist all’attivo, e Ahmad ad imporsi all’attenzione generale. Alla veloce (a dispetto del quadriennale firmato) parentesi in rosanero abbiamo già accennato. A Pescara sono poi arrivate tutte le conferme del caso: 5 le reti messe a segno nelle 38 partite disputate, indiscusso punto fermo per Oddo che ha potuto sfruttare in lungo e in largo la sua duttilità, schierandolo praticamente in tutti i ruoli della mediana: centrale, mezzala e trequartista, venendo sempre ripagato dal titolarissimo e guizzante specialista di origini nordafricane. Fra 3 giorni a Trapani, a pochi chilometri da Palermo e qualche miglio di mare dalla Libia, Benali proverà a chiudere il primo cerchio della sua carriera.
Foto: tuttosport