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Bergomi: “Questa Inter e quella del Triplete hanno alcune cose in comune”

07.05.2020 | 10:00

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, la bandiera dell’Inter, Beppe Bergomi, ha paragonato la squadra di Conte a quella che vinse il Triplete nel 2010: “Una squadra mitica e, dieci anni dopo, una che vuole tornare a vincere. Un Triplete non si fa tutti gli anni, ma nemmeno ogni decennio. L’Inter del 2010 arrivò al trionfo attraverso passaggi graduali, grazie all’abitudine a vincere che aiuta a vincere, infine facendo un ultimo enorme salto grazie agli incastri giusti. L’Inter di oggi è ovviamente in un’altra dimensione, ma fra quei due mondi riesco a a vedere un paio di punti di contatto.” Ha poi spiegato:“Il primo è l’ambizione della società nel costruire una grande squadra: c’era allora e c’è oggi. Dagli investimenti fatti si capisce che ha questo tipo di voglia. L’altro punto in cui i due mondi quasi si toccano è la panchina, i due allenatori. Come allora prendere Mourinho voleva dire portare a Milano il top, anche oggi aver puntato su Conte è una mossa in quella direzione. Sul campo, dal punto di vista tecnico, le distanze sono maggiori. Per trovare possibili sovrapposizioni posso pensare ai difensori centrali: allora Lucio e Samuel, oggi Skriniar e De Vrij. Per forza fisica e temperamento non sono uguali, ma dal punto di vista tecnico i due attuali ci sarebbero potuti stare, in quella squadra. Diverso il discorso in altri settori: Antonio pagherebbe per avere un Maicon. Le punte giocavano in maniera diversa, ma Sneijder, Eto’o e Milito restano sopra agli attaccanti di Conte. I centrocampisti sono troppo diversi per azzardare paragoni: forse Barella e Stankovic sono assimilabili per capacità d’inserimento e forza fisica, ma gli altri non c’entrano nulla. Quella squadra ha vinto, e immaginarne un’altra che faccia quel tipo di percorso è difficile: per avvicinarsi servono altri investimenti.”

 

 

Foto: screenshot SKY