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DA BERLINO A MALTA, PASSANDO PER I SOCIAL: ZACCARDO E QUELL’ENTUSIASMO CHE FA LA DIFFERENZA

05.10.2017 | 09:25

Sono passati 11 anni e 3 mesi, meno qualche giorno, da quella fantastica notte del 9 luglio del 2006 quando la Nazionale di Marcello Lippi, tutti noi, tutta l’Italia in realtà si laureò campione del mondo in quel di Berlino, con il rigore di Fabio Grosso a chiudere la lotteria da metri undici per una volta in senso favorevole.  Sette i reduci ancora in attività di quella fantastica comitiva di 23, naturalmente tutti over 30: Buffon e Barzagli sono all’ultimo anno di contratto con la Juventus, De Rossi il 31 maggio ha sottoscritto un nuovo accordo biennale con la Roma, Pirlo sta chiudendo il suo ciclo a New York, Amelia figura nella lista degli svincolati pubblicata dall’Aic ad inizio settembre. I rimanenti due, piccola curiosità, hanno trovato una nuova sistemazione nelle ultime 48 ore. Alberto Gilardino, malgrado la corte del Crystal Palace, con Roy Hodgson che gli avrebbe garantito la vetrina della Premier League, ha preferito scendere di categoria e accasarsi allo Spezia. Ancor di più ha fatto Cristian Zaccardo che, pur di rimettersi in gioco, ha accettato la corte dell’Hamrun Spartans ed è volato a Malta. Già in estate l’esperto difensore modenese aveva capito l’antifona, tant’è che aveva deciso di fare il pioniere su Linkedin, il noto social network dedicato al mondo del lavoro, con il seguente messaggio: “Ho rescisso il contratto che mi legava al Vicenza fino a giugno 2018. Attualmente sono un calciatore svincolato, sto ancora bene fisicamente, potrei giocare ancora 2 anni a livelli alti. Chi mi prenderà secondo me farà un affare. Calciatore serio, professionale e forte”. Un’iniziativa che aveva riscosso una vasta eco, al punto che quattro giorni dopo il diretto interessato sulla propria pagina ufficiale Facebook, che vanta un seguito di circa 90.000 fan, aveva fatto una promessa: “Ho già trovato squadra, la più grande e forte del mondo: siete voi! Con il vostro amore, affetto e sostegno mi avete dato grande entusiasmo. Sì, rompere gli schemi oggi può far clamore, tra qualche anno probabilmente altri atleti cercheranno squadra su Linkedin. Per questo ho deciso, quando troverò squadra, di donare una borsa di studio per la partecipazione al Master in Sport Business Management presso la Business School del Sole 24 Ore: se usati in modo corretto i social media possono portare grandi vantaggi. Ho ricevuto tantissime proposte e in questi giorni farò la mia scelta”.

Se l’è presa un po’ più comoda, ma alla fine la scelta è arrivata. E, concedeteci un pizzico di romanticismo, sono proprio queste le scelte più belle: quelle strettamente collegate alla voglia di rincorrere ancora un pallone, perché senti che l’orologio biologico ancora te lo consente. Già, perché solo questo può aver mosso Cristian, che dopo 16 anni nei massimi campionati (15 in Serie A, 1 – e una partita – in Bundesliga) e la scorsa stagione in B a Vicenza, non aveva certo bisogno di continuare a giocare. In carriera ha guadagnato e anche bene. Ma se il calcio è la tua vita e ti senti ancora in grado di essere competitivo, oltre che di divertirti (presupposto indefettibile), ben venga la decisione di cimentarsi nella massima serie maltese. Un po’ più complicato rimettersi in discussione nell’Hamrun Spartans (tra l’altro squadra blasonata in patria, con 7 campionati e 6 coppe nazionali in bacheca), rispetto all’andare a svernare in Cina – a 40 milioni a stagione – senza badare troppo a chi ti corrisponde mensilmente un bonifico mostruoso: ogni riferimento a Carlitos Tevez, alla larga da qualsiasi populismo, è tutt’altro che casuale. Nato a Formigine, alle porte di Modena, il 21 dicembre del 1981, il versatile difensore emiliano, impiegabile sia al centro che da terzino destro, si è formato nel vivaio del Bologna, il club che nel 2001 lo ha lanciato nel grande calcio, dopo averlo spedito un anno allo Spezia in C1 a farsi le ossa. Dopodiché Palermo, Wolfsburg, Parma, Milan, Carpi e Vicenza, per un totale di 496 gare ufficiali da professionista (381 delle quali in Serie A), impreziosite da 26 reti. Numeri ai quali vanno aggiunti quelli con l’Italia: 1 gol e 17 presenze in Nazionale A , 3 delle quali al Mondiale con la famosa autorete nel match contro gli Usa, più altre 44 (e 3 reti) con le rappresentative giovanili, Under 21 compresa con la quale vinse nel 2004 l’Europeo agli ordini di Claudio Gentile. Nel suo personale palmares troviamo anche il Meisterschale conquistato a sorpresa, nel 2009, con il Wolfsburg di Barzagli e Dzeko. Insomma, le sue soddisfazioni nel quinquennio più bello della carriera Cristian se le è tolte, poi ha continuato a calcare i manti erbosi italiani. Magari, se avesse aspettato qualche altra settimana, avrebbe trovato squadra anche all’interno del Bel Paese. A voler tacere del desiderio di tornare a Bologna, laddove tutto era iniziato, espresso pubblicamente ad agosto. Ma troppa era la voglia di tornare in pista, figlia di un entusiasmo da alimentare e assecondare. Non a caso sul suo profilo Linkedin campeggia la didascalia Enthusiast Professional Soccer Player | Preparing for next challenge. E la prossima sfida si chiama Hamrun Spartans.

Foto: Facebook ufficiale Zaccardo