Bernardeschi: “In Champions contano le sfumature, in un secondo cambia tutto”

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Federico Bernardeschi si racconta a tutto tondo. L'esterno offensivo della Juve ha rilasciato una lunga intervista ai canali ufficiali bianconeri, ecco le sue parole: "L'alimentazione? E' fondamentale nello sport e io ci tengo molto. Credo sia importante dedicarsi al 100% alla propria passione e a ciò che si ama fare, che può essere il calcio o qualunque altra cosa. Sono anche appassionato di arte, mi piace molto la street art. Mi piace perché l'arte è qualcosa che esprime emozione, gioia. Ho due cani, si arrabbiano un po' quando vado via, soprattutto il maschio, Spike. La chitarra? Sto un imparando, ma la chitarra è bella quanto difficile e soprattutto quando sei all'inizio e perdi un po' la mano ci metti tanto a riacquistarla. Il numero 33 perché sono scaramantico? No, mi faccio il segno della croce perché credo molto in Dio. Per questo ho scelto il 33. Le pagelle? Non le leggo, credo fortemente in una cosa: un giocatore sa benissimo quando ha fatto bene e quando ha fatto male. Giochiamo da così tanti anni che ogni calciatore è normale sappia com'è andata la partita. Gol o assist? Il gol è importante per te e per i compagni, ma è quando c'è il sacrificio comune e la voglia di vincere di squadra che è molto bello. La Champions è davvero una competizione a parte, non è un modo di dire. Ci sono mille fattori dentro, contato i dettagli, le sfumature. A parte che incontri tutte le squadre più forti d'Europa, ma poi in un secondo cambia tutto. Perché hai giocatori così bravi davanti, che in un secondo può cambiare tutto", ha chiuso Bernardeschi.   Foto: Twitter ufficiale Juventus