La telenovela Bielsa è arrivata al capolinea, con un no alla Lazio sul quale si ricamerà a lungo, c’è da starne certi. Un esito non tanto inatteso, dopo il tam tam scaturito dall’anticipazione fornita via social da Veronica Brunati, corrispondente argentina per i quotidiani spagnoli AS e Sport. La collega sudamericana aveva dato per certo la sera del 5 luglio il clamoroso rifiuto de El Loco, erano le ore delle dimissioni del Tata Martino dalla guida dell’Albiceleste, venendo ripresa nelle ore successive dalle più qualificate fonti d’oltre Oceano. Noi avevamo aggiunto un succoso retroscena, più che altro un indizio: ossia il fatto che all’Ambasciata italiana da giorni aspettavano Bielsa, chiamato a ritirare il visto prima di imbarcarsi per l’Italia, senza che la sagoma dell’ex ct del Cile si fosse ancora materializzata. La mattina del 6 luglio, poi, era arrivato il comunicato ufficiale della Lazio: un comunicato particolare che a tutti era risuonato più come una convocazione (per sabato 9 luglio) che come un annuncio vero e proprio. Già, perché il fatto che il 60enne allenatore di Rosario avesse disertato il raduno della squadra, dopo aver sottoscritto gli accordi con il segretario biancoceleste Calveri, aveva fatto scattare qualsiasi tipo di allarme. Adesso Lotito, che dopo la pubblicazione della nota, aveva chiosato alla stampa “il contratto è stato depositato, vedremo cosa succederà”, comprensibilmente adirà le vie legali nei confronti di colui che lo ha sedotto e abbandonato. Una vicenda paradossale, della quale in Argentina erano certi già tre giorni fa…
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